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Punta Penna, scavi vietati nella zona archeologica

Scavi a Punta Penna nella zona archeologica. Scatta una indagine della polizia municipale. Su segnalazione dell’autorità marittima, gli agenti diretti dal comandante , Giuseppe Del Moro hanno eseguito martedi sera un sopralluogo in località. Punta Penna, in un’area tutelata dalla Sopraintendenza Archeologica.

In quella zona sono stati compiuti nel 1993 accurati studi condotti nell’ambito del progetto Porti e Approdi .

A poca distanza dal cartello che indica ” zona limite vincolo archeologico”, è stato fatto uno scavo recintato da una palizzata. I lavori non sono sfuggiti al comandante del porto Cosimo Rotolo nè ad alcuni operatori della zona. Non essendo zona demaniale, l’autorità marittima ha segnalato il fatto alla polizia municipale. Diverse le richieste di accertamenti arrivate anche da studiosi e storici.

“Abbiamo fatto un primo sopralluogo”, dice il comandante della polizia urbana, Giuseppe Del Moro. ” I lavori sono stati avviati da un privato. Saranno necessari altri controlli per verificare il motivo degli scavi e il possesso da parte del committente di tutte le autorizzazioni necessarie. Quella è una zona di pregio inestimabile. E’ assolutamente obbligatorio avere autorizzazioni e indicazioni dalla Sovrintendenza”, rimarca Del Moro.

Il promontorio di Punta Penna è ricco di reperti . Per capire l’importanza di quello che custodisce basta rileggere l’elenco fatto nel 1994 dopo gli studi. Nella zona c’è una grande villa romana in località Grotta della Carneria, ma c’è anche l’abitato protostorico di Punta Aderci, con resti di capanne databili fra la fine dell’età del Bronzo e la prima età del Ferro, una necropoli tardo romana, esplorata ne 1992 dalla Sopraintendenza Archeologica e resti dell’abitato altomedievale di Castel Sinello in località Torre Sinello. L’area è stata interessata nel 1993 da lunghe indagini che hanno confermato l’importanza del sito. Il posto è stato sottoposto ad accurati studi anche da parte del professore Geniola dell’Università di Bari che ha recuperato reperti risalenti al Paleolitico. Le stesse Ferrovie dello Stato per il loro tracciato in direzione del porto di Punta Penna hanno dovuto individuare una zona esterna a quella protetta dal vincolo archeologico. Da qui il fermento degli studiosi e il timore di possibili danni.

“Faremo tutti gli accertamenti necessari”, assicura il comandante della polizia municipale.

Paola Calvano (Il Centro)

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