Nella fabbrica del ducato e dei suoi gemelli boxer e jumper si continua a ricorrere a continui turni di straordinario. Per i lavoratori e le lavoratrici è ormai consuetudine superare il muro delle 40 ore settimanali, cosa che va a gravare non poco sulla loro salute psico-fisica e anche vita affettiva.
Tutto questo anche con ricadute sugli sbocchi occupazionali di molti giovani del territorio a cui viene chiusa la porta di potenziali nuove assunzioni.
Come se non bastasse, nel nuovo contratto, voluto fortemente dai padroni della FCA dopo la sua uscita da confindustria, e con a capo il fido traghettatore e AD Aziendale Sergio Marchionne, vi è inserita la voce recupero.
Se salta un turno di lavoro per cause che non riguardano assolutamente i lavoratori e le lavoratrici questa giornata viene recuperata in turno di straordinario ma pagata in fascia ordinaria. Quindi tutto ricade sulle lavoratrici e sui lavoratori che si vedono costretti/e a fare sacrifici aggiuntivi senza neanche essere retribuiti/e come spetta loro.
Non troviamo altro modo che definire questi comportamenti come ricatti padronali tra l’altro sostenuti dai vari governi che si sono succeduti e dallo Stato sempre pronti a rispondere positivamente alle richieste da rivoluzione industriale delle lobbies industriali e finanziarie.
Quindi per tutti questi motivi l’Unione Sindacale Italiana della provincia di Chieti appoggia compatto lo sciopero indetto in Sevel nelle giornate di straordinario di sabato 5 e 26 maggio e di domenica 6 e 20 dello stesso mese, e nelle giornate indette a recupero sabato 12 e 19 maggio.
L’USI-AIT è e sarà sempre al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici in lotta contro i ricatti padronali.