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“La pista per i pedoni? E’ un’opera impattante”

“Il camminamento pedonale adiacente la pista ciclabile? L’intervento sarebbe stato sicuramente molto meno impattante dal punto di vista ambientale se il progetto fosse stato condiviso con le associazioni”.

Nicola Salvatorelli, presidente dell’Arci, esprime preoccupazione sul percorso riservato ai pedoni, sul presupposto che l’area interessata è nella riserva marina di Vasto e nel sito di interesse comunitario (Sic). Lo fa all’indomani dell’incontro che i rappresentanti di alcuni sodalizi locali , volontari ed esperti naturalisti, hanno avuto proprio per visionare le carte relative allo studio di incidenza ambientale (Vinca) in pubblicazione all’albo pretorio del Comune. Per le osservazioni c’è tempo fino alle ore 13 del 17 maggio.

Oltre a esprimere le loro perplessità sul progetto del Comune, che vuole realizzare un camminamento pedonale largo 1,20  metri e lungo 2.400 metri a fianco alla pista ciclabile per un importo di 200mila euro, le associazioni mettono anche in discussione il ruolo del tavolo sull’ambiente.

“Non siamo contrari al percorso riservato ai pedoni, tutt’altro”, è la premessa di Salvatorelli, “quello che non ci convince è la larghezza e l’ubicazione del camminamento, che poteva essere realizzato dall’altro lato, cioè a ridosso dei caseggiati  e delle strutture ricettive, senza interessare la vegetazione retrodunale. L’intervento proposto è abbastanza impattante. Siamo convinti che il progetto sarebbe stato più rispettoso dell’ambiente se avessimo potuto avanzare le nostre proposte nella sede deputata, che è il Tavolo sull’ambiente.  Questo organismo ha funzioni consultive, dovrebbe quindi essere convocato proprio per condividere progetti e iniziative che riguardano l’ambiente, non a cose fatte”, insiste Salvatorelli, “in questo modo il Tavolo non ha alcun senso, viene snaturato. Non siamo burocrati che guardano le carte, vogliamo essere coinvolti e messi in condizioni di dare il nostro contributo, soprattutto se in ballo ci sono interventi di tale portata”, insiste il presidente dell’Arci.  

Quello che preoccupa maggiormente gli esperti delle associazioni è lo scavo: per realizzare un camminamento della larghezza di 1,20 metri, praticamente la metà della carreggiata riservata alla biciclette che è di 2,50 metri, bisognerà intervenire su una superficie di almeno due metri. Chi seguirà i lavori per evitare che venga manomesso l’ambiente dunale e retrodunale tutelato da leggi nazionali e comunitarie? Verranno adottati tutti gli accorgimenti che una zona così delicata richiede?

“L’auspicio è che i gestori della riserva possano supervisionare, attraverso i propri esperti, l’esecuzione delle opere, intervenendo con correttivi e suggerimenti”, conclude Salvatorelli.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

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