Antonio Lizzi, il pensionato di Monteodorisio ritrovato senza vita nella sua casa di contrada Marracola il 4 febbraio, è morto per “asfissia meccanica” da compressione violenta del torace. A confermarlo sono i risultati degli accertamenti medico legali eseguiti dall’anatomo patologo Pietro Falco.
Gli approfondimenti hanno ribadito quanto emerso subito dopo l’autopsia. Antonio Lizzi, prima di morire, è stato colpito con calci e pugni da una o più persone che gli sono saltate addosso. La sua morte non sarebbe stata immediata. L’uomo, nel corso dell’aggressione, ha riportato la frattura di alcune costole che, a loro volta, hanno perforato i polmoni. Una morte atroce. Il torace del pensionato è stato straziato. Lizzi ha trovato gli assassini davanti alla porta della sua abitazione. Forse qualcuno che conosceva. Non certo ladri . Gli investigatori hanno escluso questa ipotesi. Gli investigatori che stanno eseguendo le indagini comparate del Dna hanno prelevato anche frammenti di pelle sotto le unghie della vittima. Antonio Lizzi era una persona robusta e forte. Se fosse stato affrontato da una sola persona si sarebbe difeso con altrettanta determinazione. L’uomo è stato ucciso da più persone. Il pensionato ha sorpreso gli assassini di ritorno dal supermercato. L’ipotesi è supportata dalla posizione in cui è stato ritrovato il furgone Fiorino dell’uomo: fermo all’imbocco del vialetto di casa con la parte posteriore che sporgeva sulla strada con dentro la spesa appena fatta. Il pensionato, rientrando deve aver visto la porta aperta e le luci accese. Ha fermato il Fiorino, è sceso, ha raggiunto a piedi la casa, è entrato e ha trovato dentro qualcuno. Ma chi e perché? Questa è una delle domande al momento senza risposta. Cosa cercava l’assassino a casa di Antonio Lizzi? Aspettava il pensionato per un chiarimento ? Ma allora perchè per entrare ha aspettato che il pensionato andasse a fare la spesa. Lizzi è tornato prima del previsto e non ha avuto scampo. Nessuno dei vicini quel giorno ha sentito nulla. Eppure la vittima è stata picchiata e legata. I soccorritori lo hanno trovato con i polsi e le caviglie avvolte col nastro adesivo. Non è escluso che sia stato legato prima della morte, altrimenti non si spiega la rottura delle costole. Lizzi non è riuscito a difendersi. Chi lo conosce racconta che l’uomo aveva vicino all’ingresso di casa un grosso martello. Non è riuscito a prenderlo.
Paola Calvano (il centro)