Due vittime innocenti forse di un medesimo, folle disegno. La polizia sta infatti indagando sulla caduta della donna, di Pescara, non escludendo a questo punto alcuna ipotesi, comprese quelle che portano al suicidio o all’omicidio (oltre all’incidente). E se ci sono quindi correlazioni con quanto avvenuto e continua ad avvenire sull’autostrada.
L’uomo, di Chieti scalo, è sempre aggrappato al parapetto del viadotto. Ha i piedi poggiati su una soletta di cemento. Poi il vuoto. Grida scusa di tutto ciò che ha fatto, e minaccia di buttarsi se qualcuno si avvicina al corpicino della bambina. Sotto di lui i vigili del fuoco hanno steso un telone nel caso in cui dovesse buttarsi. E tutto mentre gli agenti della questura si muovono con cautela e cercano di parlargli per tentare di farlo desistere. Sul posto è arrivato anche il sostituto procuratore di Chieti Lucia Campo. Che a sua volta ha fatto arrivare un “mediatore”, la sorella e la madre dell’uomo.
La bambina ha fatto un volo di una quarantina di metri. Ed è caduta sull’asfalto. A questo punto le speranze che sia viva sono molto scarse.
Nel frattempo l’autostrada A14 è stata riaperta al transito con deviazione sulla carreggiata Nord per un tratto di tre chilometri tra i caselli di Pescara Ovest e Pescara Sud Francavilla.
Poco fa, attorno alle 19, c’è stato anche un tamponamento nel tratto in cui è stata istituita la deviazione sull’A14. Nesun ferito, ma Il tratto dell’autostrada è stato richiuso.
Andrea Mori e Flavia Buccilli (il centro)
Le foto sono di rete8 (apertura) e del quotidiano il centro (interna)
Il testo dei colleghi del centro Andrea Mori e Flavia Bucci.
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