La Regione boccia la richiesta di finanziamento per il potenziamento del porto di Punta Penna, ma il Comune fa ricorso contro il diniego e lo vince. Il Tar di Pescara ha ritenuto fondate le contestazioni dell’ente che, tramite l’avvocato Alfonso Mercogliano, aveva impugnato il provvedimento con cui la regione Abruzzo aveva bocciato la richiesta di finanziamento presentata per migliorare l’infrastruttura portuale. La conseguenza immediata sarà il riconoscimento della somma di 775mila euro per gli interventi da effettuare all’interno del bacino di Punta Penna.
I giudici amministrativi non hanno accolto le argomentazioni della Regione che aveva motivato il diniego sul presupposto che il porto di Vasto (unico in Abruzzo ad essere dotato di Prg portuale) non poteva rientrare nel finanziamento di altri porti privi del piano regolatore. Il Comune è riuscito a dimostrare, invece, che il progetto presentato alla Regione, regolarmente munito di pareri dell’ Agenzia del Demanio, delle Dogane, del Ministero delle Infrastrutture e della Soprintendenza, mirava a garantire maggiore sicurezza all’infrastruttura e quindi doveva essere preso in considerazione dagli organi regionali, poiché conforme alle prescrizioni del bando.
“Ferma continuerà ad essere la determinazione anche nei confronti della Regione, ogni qualvolta verranno lesi i diritti del comune di Vasto e dei cittadini”, commenta il sindaco Francesco Menna, che, nell’esprimere soddisfazione per il risultato ottenuto, fa sapere di aver dato mandato agli uffici legali di verificare tutti i bandi dove il Comune eventualmente verrà dichiarato escluso e di ricorrere nell’interesse della città.
Non è la prima volta che l’amministrazione ricorre contro la Regione. Risale a qualche mese fa la sentenza del Tar di Pescara che, pronunciandosi sulla richiesta di annullamento del provvedimento dirigenziale con cui la Regione aveva approvato il progetto per lo stoccaggio e il recupero di rifiuti non pericolosi nella zona industriale di Punta Penna, aveva accolto il ricorso del Comune. Nella sentenza i giudici hanno ribadito che la valutazione di incidenza ambientale (Vinca), è richiesta a prescindere dalla localizzazione dell’impianto all’interno o all’esterno del sito di interesse comunitario (Sic), che la fascia di protezione della riserva naturale di Punta Aderci è una riserva a tutti gli effetti e che l’acquisizione del parere del Comitato di gestione dell’area protetta è necessario non solo per gli interventi di trasformazione urbanistica del territorio.
Anna Bontempo (Il Centro)