Fra tre mesi il suo contratto scade e il futuro è una grossa incognita. L’uomo è disperato .” Come farò a mantenere la mia famiglia?”, dice. Nelle sue stesse condizioni ci sono altri 12 lavoratori in mobilità da più di un anno in servizio al Comune di Vasto. Fra settembre e dicembre per tutti loro finirà il contratto a tempo. Per tredici famiglie che hanno già vissuto il dramma del licenziamento torna lo spauracchio della disoccupazione. Arrivano tutti da aziende andate in crisi.
” Quella del Comune è stata una opportunità che ci ha permesso di vivere dignitosamente . Ci siamo impegnati e stiamo dando un importante contributo all’ente pubblico. La fatica non ci preoccupa”, dicono . I 13 lavoratori hanno mansioni diverse. Alcuni sono elettricisti, altri falegnami. C’è chi fa il fabbro e chi il giardiniere o l’autista. Tra settembre e dicembre di quest’anno finiranno i tempi previsti dalla mobilità e, se il Comune di Vasto non attiva, la promessa procedura di stabilizzazione il futuro è una grossa incognita.
” Non siamo riusciti a maturare la pensione. Cosa diremo alle nostre famiglie ?”, dicono lanciando attraverso il nostro giornale un appello al sindaco, Francesco Menna. ” Lui ci aveva promesso un concorso o una selezione. Purtroppo all’orizzonte si presenta lo spauracchio dell’ esternalizzazione dei servizi che ora ci sono affidati. Signor sindaco le chiediamo di aiutarci a vivere dignitosamente”, dicono. Il Comune dovrebbe rispondere in tempi brevi. Con la scadenza dei contratti di mobilità si ritroverà senza operai.
Paola Calvano (il centro)