Puntare sulla ricerca e fare del sito di Piana Sant’Angelo il fulcro dell’innovazione e della qualità. Potrebbe essere questa la formula per ottenere nuovi importanti investimenti per lo stabilimento di Piana Sant’Angelo della Pilkington. Ieri i dirigenti dell’azienda hanno incontrato i sindacati per fare il punto della situazione anche sull’imminente scadenza e sulla fine degli ammortizzatori sociali.
L’incontro è stato lungo e alla fine i sindacati hanno preferito mantenere un tono prudente. ” Rispetto a qualche settimana fa”, è stato il commento telegrafico di Emilio Di Cola ” ci sono novità positive ma è presto per arrivare alle conclusioni. E’ ancora tutto da discutere”.
C’è attesa anche per le novità sulle pensioni. ” aspettiamo le decisioni del nuovo governo”, ha confermato Di Cola.
Se Pilkington riuscisse ad ottenere i prepensionamenti, molti dei 140 esuberi sarebbero salvi. Per oggi intanto è stato convocato l’attivo unitario di Cigl, Cisl e Uil. La riunione comincerà questa mattina alle 9 nel salone della Porta della Terra. Al summit sono stati invitati anche i lavoratori.
“Sarà l’occasione per fare il punto della situazione sulla vertenza della Nsg Pilkington insieme alle maestranze”, hanno scritto le Rsu della Pilkington. I lavoratori tornano a chiedere maggiore attenzione dalla politica.
Il senatore Gianluca Castaldi, e il deputato Carmela Grippa insieme al consigliere regionale Pietro Smargiassi, hanno assicurato l’impegno in tal senso. Il Vastese ha bisogno di maggiore cura a partire dal miglioramento delle infrastrutture. Il riconoscimento della Zes al porto di Punta Penna potrebbe portare vantaggi , ridurre i costi per il trasporto delle materie prime e convincere di azionisti a scommettere ancora sulla fabbrica di San Salvo piuttosto che su altri stabilimenti europei. Le risposte che arriveranno oggi dall’attivo unitario saranno trasmesse ai politici del territorio. Dal futuro della Pilkington e dei colossi industriali del vastese dipende l’economia dell’intero territorio Vastese. “La politica torni ad occuparsi di noi come avveniva in passato”, ripetono sindacati e lavoratori.
Paola Calvano (Il Centro)