Atti sessuali e ricatti. La posizione dei due giovani arrestati ad inizio settimana è al vaglio dei magistrati. Erano convinti di avere in mano un’arma che li rendeva invincibile. Ora ad accusarli è proprio quell’arma: le foto. Le immagini degli incontri che Marco imponeva ad Antonella( nomi di fantasia dati dai carabinieri ai due principali protagonisti della triste vicenda) e poi riprendeva, sono state recuperate dai carabinieri dagli smartphone degli accusati. Sono immagini che raccontano l’inferno vissuto dalla ragazzina per due anni. Adesso che la scuola è finita , la famiglia della ragazza sta pensando di portare la sedicenne fuori Vasto per un periodo di vacanza . Una vacanza dovrebbe aiutare Antonella a recuperare la serenità perduta.
I legali di Marco, il suo ex fidanzatino divenuto aguzzino, hanno presentato al Riesame la richiesta dei domiciliari.
” Non ci sono esigenze cautelari per mantenerlo nell’istituto minorile “, dice l’avvocato Antonello Cerella che assiste il ragazzo con il padre Giovanni Cerella. La custodia a casa permetterebbe al ragazzo di studiare , recuperando i crediti scolastici evitando una bocciatura. E c’è attesa per l’ordinanza che il gip di Roma che ha interrogato gli arrestati per rogatoria trasmetterà alla collega dell’Aquila. La posizione del giovane e del suo amico finito in manette è delicatissima.
Un decreto legge ha introdotto nel 2009 l’obbligatorietà della custodia cautelare in carcere per i delitti di prostituzione minorile, pornografia minorile, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, violenza sessuale, atti sessuali con minorenne e violenza sessuale di gruppo, e ciò in presenza di gravi indizi di colpevolezza a carico del presunto autore del reato. Come detto in mano ai giudici c’è molto materiale probatorio : le foto , ma anche i messaggi mandati ad Antonella. Alcuni dei quali sono stati inviati alla ragazza mentre si trovava in caserma denunciare il suo inferno. E intanto le indagini dei carabinieri proseguono senza sosta. Anche fuori Vasto. Due giovani della comitiva di Marco e che avrebbero assistito ad alcuni incontri degli arrestati con Antonella non sarebbero di Vasto. Al momento i carabinieri stanno valutando la posizione di sette giovani. Nessuno di loro è indagato. Le bocche degli investigatori, trattandosi di minori sono cucite.
La famiglia della ragazza spera che sulla vicenda cali al più presto il sipario.
” La sedicenne ha solo bisogno di pace e serenità”, conferma il legale della famiglia, Fiorenzo Cieri.
” Dal giorno della denuncia Antonella sta meglio, ma la strada per riacquistare la serenità perduta è lunga. Due anni come quelli che lei ha trascorso hanno rischiato di rovinarle per sempre l’esistenza. Antonella è stata brava a denunciare”, ha detto Cieri ribadendo l’auspicio che il giudice disponga un incidente probatorio, evitando alla vittima di essere ascoltata in una aula di giustizia. Paola Calvano (il centro)