Da due settimane ormai sono rinchiusi a Casal di Marmo. L’ordinanza di concessione degli arresti domiciliari ai due giovani accusati di violenza sessuale aggravata e di gruppo , oltre che pornografia minorile e riduzione in schiavitù di una sedicenne di Vasto, non è arrivata. I due studenti sono ancora nell’istituto penale per minori di Roma.
L’ex fidanzatino della vittima, Marco, chiede di uscire dall’isolamento. La sua posizione e quella dell’amico arrestato con lui sarà discussa lunedi dai giudici del Tribunale del Riesame a cui si sono appellati gli avvocati Giovanni e Antonello Cerella. I legali contestano l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip dell’Aquila, Cecilia Angrisano, su richiesta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minori, Roberto Polella.
“Non ci sono più le esigenze cautelari per tenere il nostro assistito a Casal del Marmo“, insiste l’avvocato Giovanni Cerella invocando i domiciliari. Lunedi sarà una giornata importante per le sorti del ragazzo e dell’amico arrestato con lui. Intanto dietro l’apparente quiete calata sulla vicenda i carabinieri continuano ad indagare sugli arrestati e su altri 5 giovani che al momento non risultano indagati . Impossibile appurare di più. Il maggiore Amedeo Consales ha alzato un muro di silenzio deciso a non fornire più alcuna indicazione sulla vicenda.
Il silenzio degli investigatori mira a tutelare la vittima ( una ragazzina che ha da poco compiuto 16 anni ) dalla curiosità morbosa che si è scatenata in città.
“Ha ripreso a sorridere da poco dopo due anni di inferno“, dice l’avvocato che tutela la famiglia della giovane, Fiorenzo Cieri. “E’ stata malissimo e si sta riprendendo lentamente, ma va aiutata anche con la discrezione“, conclude il legale invocando la privacy per la studentessa.
Paola Calvano (Il Centro)