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Piano di rilancio, ora 7 operai su 10 dicono sì

Referendum sul piano di investimenti alla Pilkington. Lo spoglio è finito all’una e 45 di sabato. Il 69 per cento dei lavoratori del colosso vetrario ha detto si al nuovo piano industriale da 30 milioni di euro. Soddisfatti i sindacati. Mai come ora Cgil, Cisl, Uil e Cobas sono uniti e compatti nel portare avanti il progetto. L’obiettivo è duplice : salvare l’occupazione e vincere la concorrenza della Fuyao che è sempre più incalzante.

” Siamo soddisfatti”, dicono i sindacati che leggono nel 31% dei no solo delusione per la politica e le aspettative non ripagate. I NUMERI. I lavoratori aventi diritto a partecipare al referendum sul piano industriale erano 1732. I votanti sono stati 1269 (73,26%). Hanno votato si 877 lavoratori ( 69,1%), hanno votato no 375 lavoratori (29,55%). Le schede bianche sono state 5 e 12 quelle annullate. Il dato che salta subito agli occhi è quello dell’astensionismo . Quasi il 30% degli aventi diritto al voto ( 463 lavoratori) hanno preferito non esprimersi. E’ un dato che racconta una forma di malumore diffuso e sfiducia che sommata alla disapprovazione dei 375 lavoratori che hanno detto no fa nascere diversi interrogativi. Perchè in così tanti lavoratori non hanno approvato il piano?.

I GIUDIZI.” Ad astenersi “, dice Domenico Ranieri dei Cobas ” sono stati soprattutto i turnisti, la categoria che in questi anni ha pagato di più accettando la solidarietà. Il nuovo piano industriale comporta il contenimento dei costi e dei contributi ai lavoratori. E’ un prezzo necessario per tornare ad essere competitivi, ma è naturale che chi ha già dato tanto non esulti” , sostiene Ranieri ribadendo la necessità di fare squadra in questo momento.

“Ovviamente “, aggiunge ” sindacati e lavoratori si aspettano che la politica faccia la sua parte, mantenendo gli impegni presi e tornando ad occuparsi di questo territorio troppo a lungo abbandonato”.

Anche Cgil, Cisl e Uil la pensano allo stesso modo. ” Non si può passare dalla grande preoccupazione all’entusiasmo”, dice Emilio Di Cola.” Siamo comunque soddisfatti per i risultati. Pilkington ora riparte con un progetto competitivo”.

IL FUTURO. I prossimi mesi saranno i più intensi per i dipendenti del colosso vetrario di Piana Sant’Angelo. Il 10 luglio partono 120 lettere di licenziamento. Inevitabili visto che la proroga agli ammortizzatori sociali che scade a settembre è stata negata. Da subito parte la sostituzione degli impianti obsoleti con altri altamente tecnologici( 20 milioni di investimento). Gli impianti produrranno vetri per le auto elettriche e i laterali-accoppiati che prima erano prodotti in Polonia. A tal proposito il personale che dovrà occuparsi di queste lavorazioni ad agosto andrà in Polonia per un periodo di formazione.Il peggio sembra essere passato. I riflettori restano accesi sulla politica. Tutte le forze politiche a livello locale e nazionale sono state invitate ieri ancora una volta a tradurre gli annunci fatti in questi giorni in azioni concrete.

Paola Calvano (il centro)

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