Notifiche sbagliate, eccezioni di nullità, stralci e rinvii. Si è conclusa con l’ennesimo rinvio l’udienza preliminare sulle manifestazioni estive 2013 che vede coinvolti la ex giunta comunale guidata dall’allora sindaco Luciano Lapenna, un dirigente e il titolare di un’agenzia di spettacoli. Il Gup Fabrizio Pasquale, dopo aver preso atto che alcuni difensori non avevano ricevuto la notifica, ha rinviato l’udienza preliminare al 18 ottobre. In precedenza gli atti relativi alle posizioni degli imputati erano stati rinviati alla Procura.
Ieri il Gup avrebbe dovuto decidere se rinviare a giudizio o prosciogliere l’ex sindaco Luciano Lapenna, gli assessori della giunta in carica all’epoca dei fatti (Vincenzo Sputore, Nicola Tiberio, Mario Olivieri, Anna Suriani, Luigi Masciulli e Lina Marchesani), il dirigente comunale Michele D’Annunzio e il titolare dell’agenzia Muzac, Nando Miscione, rimasti coinvolti nell’inchiesta sulle manifestazioni estive 2013.
A carico dell’ex giunta e del dirigente è stato ravvisato il reato di abuso in atti d’ufficio, mentre frode in pubbliche forniture e truffa sono le contestazioni mosse all’imprenditore. La Procura contesta l’affidamento di un pacchetto di spettacoli senza gara d’appalto, nonostante l’importo (170mila euro), di gran lunga superiore al tetto stabilito dalla legge per gli per gli affidamenti diretti (40mila euro).
Un anno fa era stata proprio una eccezione di nullità della notifica, fatta ad un indirizzo sbagliato, a dare la stura ad una battaglia legale che ha solo allungato i tempi, riducendo le distanze per la prescrizione del reato.
A rivolgersi alla Suprema Corte era stato il procuratore capo che ad aprile 2017 aveva impugnato il provvedimento con cui il Gup del Tribunale, Caterina Salusti (trasferita in altra sede) stabiliva la trasmissione degli atti alla Procura dopo aver dichiarato la nullità della notifica dell’avviso nei confronti di uno dei nove imputati.
La decisione del giudice venne contestata da Di Florio, che nel ricorso sostenne la tesi che il rinvio degli atti per procedere ad una nuova notifica avrebbe dovuto riguardare solo la posizione dell’ex assessore Masciulli e non avrebbe dovuto essere estesa invece a tutti gli altri imputati. Il ricorso è stato dichiarato “inammissibile” dalla Corte di Cassazione che decise la restituzione alla Procura degli atti relativi alle posizioni di tutti gli imputati, ma la nuova udienza preliminare, fissata distanza di più di un anno dalla precedente, si è conclusa con un altro rinvio.
Anna Bontempo (Il Centro)