Usura. Confermata dalla Corte d’appello dell’Aquila la condanna emessa nel 2016 dal tribunale di Vasto , ma riformata e ridotta la pena da 5 anni a 3 anni e mezzo di reclusione per l’imprenditore edile Vincenzo Menichilli, 57 anni, di San Salvo. Ad assistere Menichilli è stato l’avvocato Raffaele Giacomucci.
A contestare l’accusa a Menichilli nel 2011 furono i carabinieri della compagnia di Boiano e i colleghi di Vasto. Secondo i militari l’imprenditore edile avrebbe preteso da un conoscente, al quale avevano prestato una piccola somma di denaro, un importo gonfiato con alti tassi di interesse. Menichilli venne accusato anche di estorsione e finì ai domiciliari. Il fatto suscitò subito clamore. San Salvo si divise tra colpevolisti e innocentisti. L’uomo ha sempre negano le accuse con determinazione.
La vicenda che lo mise nei guai si verificò in estate. Un operaio residente in un piccolo comune molisano della vallata del Trigno, mentre era in vacanza con la famiglia a San Salvo marina, avendo bisogno di denaro liquido chiese un prestito a Menichilli. La somma era esigua, ma nel giro di pochi giorni, secondo i carabinieri, lievitò a causa del tasso di interesse di gran lunga superiore a quanto previsto dalla legge.
«Ben presto», scrissero in una nota i militari, «il villeggiante iniziò a subire una serie di pressanti richieste». Stando al racconto della presunta vittima, per convincerlo a saldare il debito Menichilli avrebbe minacciato di procurargli gravi danni. L’uomo, disperato, decise di chiedere aiuto ai carabinieri del suo paese.
Paola Calvano (Il Centro)