Una piccola imprenditrice finita nelle spire di dieci società finanziarie e che ha tentato il suicidio per fortuna senza riuscirci. E un giocatore d’azzardo patologico che ha deciso di curarsi dopo aver perso tutto alle slot machine. Due storie di disagio e di sofferenza che hanno in comune il problema del sovra indebitamento.
A raccontarle sono gli esperti dell’associazione “Torna il sorriso”, un sodalizio senza fini di lucro, nato nei mesi scorsi in città su impulso di un gruppo di dottori commercialisti per la promozione di una serie di iniziative finalizzate alla divulgazione di una legge poco conosciuta, quella sul sovraindebitamento, detta anche “legge salva suicidi”.
Nel giro di pochi mesi i professionisti, oltre ad offrire il loro aiuto a persone che hanno contratto debiti, hanno gettato le basi per una proficua collaborazione con il Servizio per le Dipendenze patologiche (Serd) della Asl e incontrato i sindaci di Vasto e San Salvo, Francesco Menna e Tiziana Magnacca. Ai primi cittadini hanno proposto l’adozione di un regolamento comunale sulle distanze delle sale da gioco dai luoghi “sensibili”, cioè scuole, chiese, centri di aggregazione, impianti sportivi e strutture ricettive per categorie protette. Positiva la risposta degli amministratori.
LE STORIE – “Nei mesi scorsi si è rivolta all’associazione una micro-imprenditrice, perseguitata fin sotto casa da alcuni addetti di certe società di recupero”, racconta il presidente Giuseppe Schiavo, “era finita nelle spire di dieci società finanziarie. Una donna disperata, psicologicamente molto provata. Entrando in confidenza con il professionista esperto in sovra indebitamento ha confessato, con pudore e con vergogna, di avere un pensiero ricorrente: farla finita. Ci ha provato assumendo farmaci, ma per fortuna il tentativo non è riuscito. Le abbiamo offerto il nostro aiuto: ora un commercialista si sta occupando della pratica di sovraindebitamento”.
Non è l’unico caso giunto all’attenzione del sodalizio.
“Un giocatore d’azzardo patologico, che ha letto sul giornale della costituzione dell’associazione, si è rivolto a noi per i debiti contratti a causa del gioco”, fa sapere Schiavo, “ci ha raccontato di avere iniziato con le scommesse al biliardo e di essere poi passato alle slot machine. Non ha vinto, ma ha perso quasi tutto. Ci ha raccontato la sua storia in lacrime. Ora è in cura al Serd di Vasto, la famiglia gli è vicino e lo aiuta”.
IL BILANCIO DEI PRIMI CENTO GIORNI – “E’ sicuramente positivo”, tira le somme il presidente, “abbiamo centrato l’obiettivo di divulgare la legge sul sovraindebitamento e instaurato una proficua collaborazione con i Serd della Asl Lanciano Vasto Chieti e con la Confcommercio, oltre ad aver incassato la disponibilità di due comuni importanti come Vasto e San Salvo a valutare la regolamentazione delle sale slot sul loro territorio. Uno dei prossimi obiettivi? L’organizzazione di un convegno a ottobre. Avrà un taglio preminentemente sociale, volto a far emergere le proposte legislative, in particolare quella dell’assistenza psicologica e della rieducazione finanziaria del sovra indebitato, sia esso giocatore d’azzardo patologico, sia micro imprenditore o commerciante. Chi ha questi problemi non può essere abbandonato e lasciato in solitudine. Bisogna colmare alcune lacune normative della legge sul sovraindebitamento. Le persone con disagio psicologico, sociale ed economico non possono essere lasciate sole”, è il monito di Schiavo.
Anna Bontempo (Il Centro)