Sequestro di persona, minacce e lesioni. Sono le accuse di cui deve rispondere un 41enne di Palmoli residente a San Salvo. L’uomo avrebbe ammanettato un coetaneo di Pescara , chiudendolo nella sua auto lungo la strada che collega San Salvo a Palmoli. Insieme alla moglie l’accusato avrebbe poi colpito il rivale con calci e pugni provocandogli un trauma cranio-facciale, un ematoma all’altezza dell’orecchio e contusioni multiple.
Il fatto è avvenuto a Palmoli il 7 aprile 2016 . La delicatezza della vicenda impone l’omissione dei nomi dei protagonisti . La denuncia dell’uomo picchiato ha portato al rinvio a giudizio del quarantunenne di Palmoli. Durante il processo però sono emersi particolari imprevisti. L’aggressore non solo ha rigettato le accuse ma attraverso il suo racconto e quello dei testimoni ha spiegato la sua rabbia. L’imputato avrebbe picchiato il rivale per reazione davanti ad una fregatura ricevuta.
“La vicenda”, spiega l’avvocato Raffaele Giacomucci , il difensore dell’imputato ” è nata da una inserzione su uno scambio di coppie”. All’inserzione fatta dall’uomo di Palmoli avrebbe risposto il quarantenne di Pescara. Il luogo di incontro concordato era alla periferia di Palmoli. A Palmoli però il pescarese è arrivato da solo. Quando è entrato nella casa della coppia di Palmoli ha assicurato che sua moglie sarebbe arrivata a breve adducendo una serie di scuse. La donna però non è arrivata . Poco dopo approfittando di un allontanamento di pochi minuti del padrone di casa, il pescarese avrebbe approfittato della moglie del quarantunenne. Al rientro di quest’ultimo è scoppiato il putiferio. Fra la coppia di Palmoli e l’uomo di Pescara è scoppiata una furiosa discussione. Ad avere la peggio , a giudicare dal referto dei medici che lo hanno curato, è stato il pescarese. Dopo le cure l’uomo ha denunciato il rivale. Nel capo d’imputazione si legge che il 41enne di Palmoli “….dopo aver bloccato i polsi del rivale con manette d’acciaio gli impediva di lasciare la casa dove si era consumata la prestazione sessuale con la donna dell’imputato. Poi lo avrebbe costretto a restare all’interno della sua auto nel tratto stradale compreso fra Palmoli e San Salvo. Al culmine di una discussione l’imputato avrebbe colpito il rivale con calci e pugni al volto, alla testa, allo stomaco e al corpo provocandogli gravi lesioni e contusioni”.
Il palmolese è finito in giudizio ed è comparso martedi davanti ai giudici del Tribunale di Vasto in composizione collegiale. Il Tribunale formato dal presidente Giangiacomo e giudici a latere Izzi e Iannetta, hanno ascoltato i primi testimoni. Vista la necessità di acquisire altre testimonianze l’udienza è stata aggiornata al dicembre prossimo. E per quel giorno la difesa dell’accusato si prepara a contestare le accuse con nuove impreviste rivelazioni.
Paola Calvano (il centro)