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Aritmie cardiache, un giubbotto speciale per la diagnosi

Un passo avanti nella cura dell’aritmia cardiaca. A compierlo, tra i primi in Italia, è l’ospedale di Chieti, dov’è stato eseguito per la prima volta un mappaggio non invasivo di tale patologia. Si tratta di una metodica all’avanguardia, preziosa nei casi persistenti e refrattari alla terapia farmacologica, che permette di localizzare il punto preciso all’interno della camera cardiaca. A utilizzarla è l’unità operativa di Aritmologia, collocata all’interno del Dipartimento Cuore, diretto da Luigi Leonzio.

«Questa nuova tecnica – spiega il responsabile dell’Aritmologia, Enrico Di Girolamoutilizza un giubbotto adesivo con più di 250 elettrodi con il quale si esegue un esame molto simile a un elettrocardiogramma e, in poco più di mezz’ora, è in grado di fornire una mappatura tridimensionale del cuore. Una volta indossato consente di avere una panoramica dell’attività dei distretti cardiaci, impossibile a ottenersi con i tradizionali metodi diagnostici. Il sistema è un po’ una combinazione tra elettrocardiogramma e Tac e, con un singolo battito, crea le mappe cardiache in 3D di atri e ventricoli, in modo da ottenere il quadro complessivo dell’attività elettrica del cuore».

E’ fondamentale per il cardiologo avere una mappa molto precisa dell’origine dell’aritmia così da sapere in partenza quale direzione prendere quando c’è necessità di un’ablazione. Questo sistema, che supera l’invasività della diagnostica tradizionale, permette di intervenire con tempestività e precisione in situazioni di emergenza su aritmie che possono mettere a rischio la vita dei pazienti e apre scenari inediti nell’individuazione dei ritmi cardiaci irregolari.

Utilizzando tale metodica, l’équipe dell’unità operativa di Aritmologia dell’ospedale di Chieti, costituita dai cardiologi Enrico Di Girolamo, Massimiliano Faustino e Nanda Furia, ha eseguito la prima ablazione transcatetere di un’aritmia complessa su un paziente di sesso maschile settantenne e affetto da un’aritmia ventricolare persistente e fortemente sintomatica.

Tale patologia si manifesta con un’alterazione del ritmo cardiaco, determinando dispnea, sincope, cardiopalmo, intolleranza allo sforzo, fino all’arresto cardiaco nelle forme più gravi.

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