Operazione “Eterno riposo”. I tre dipendenti comunali arrestati all’inizio del mese, Luisito Lategano, Antonio Recinelli e Franco D’Ambrosio, compariranno giovedi davanti ai giudici del Tribunale del Riesame al quale si sono appellati i difensori, Antonello Cerella e Massimiliano Baccalà.
Chiedono di tornare in libertà. ” Non ci sono motivi per i quali i nostri assistiti debbano restare ai domiciliari”, dice l’avvocato Cerella. Non la pensano così la procura di Vasto e il dirigente del commissariato , Fabio Capaldo. Soprattutto dopo che l’audizione dei 14 indagati ha rafforzato l’ipotesi accusatoria. Qualcuno degli indagati si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma altri hanno confermato il malvezzo dei pagamenti illegali ai tre dipendenti. Gli accusati negano di avere mai preteso o “indotto” i cittadini a versare denaro per le tumulazioni, esumazioni e trasferimento delle salme e parlano di “mance “. Peccato che in qualche caso le mance fossero di 700 euro. Capaldo aveva chiesto ai 14 privati indagati di collaborare e qualcuno lo ha fatto. C’è stato anche chi ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee fornendo risposte esaustive e preziosi elementi sui quali proseguire le indagini.
Al momento non sono spuntati fuori altri nomi, ma non è escluso che possano essere i tre arrestati a farli. L’inchiesta prosegue e la speranza degli investigatori è che i cittadini disposti a collaborare con la polizia diventino sempre di più. La polizia giudiziaria sta esaminando il voluminoso faldone preso in municipio e riguardante le tumulazioni degli ultimi anni, ma anche la traslazione delle salme dalle tombe alle urne. Dopo il blitz del 5 luglio in municipio, gli agenti stanno spulciando da giorni documenti e ricevute e altro materiale cartaceo aggiunto ai documenti sequestrati a maggio. Intanto l’attività al cimitero è ripresa regolarmente e su ogni passaggio vigila attentamente in Comune che nei giorni scorsi ha inaugurato anche due nuove sale al camposanto.
Paola Calvano (il centro)