Parte della politica abruzzese, da mesi, è impegnata a combattere una durissima battaglia: scalzare in tutti i modi il Presidente e Senatore D’Alfonso dalla prima delle due poltrone per tornare prima possibile al voto regionale e dargliele di santa ragione a lui e al Pd. Con quali uomini e, soprattutto, con quali programmi non è dato sapere.
La corsa pazza verso le Regionali è iniziata da tempo. Qualcuno andrà a schiantarsi contro il muro della ragione, qualche altro scoprirà che la politica ha ragioni che neppure la…ragione conosce.
Stupisce l’accanimento, anche dopo la sentenza che giudica corretta la condotta del Governatore.
Stupisce che chi predica giorno e notte per l’applicazione della legge, s’infervori ulteriormente per l’applicazione della stessa.
Questa politica, malata di ipocrisia e di demagogia (spesso confusa con il populismo), perde tempo, si attarda inutilmente su questioni non rilevanti e smarrisce il senso vero del proprio operato, l’essenza della sua ragione sociale.
C’è una crisi epocale non gestibile attraverso il banale “togliti tu che mi ci metto io”.
Siamo prigionieri del presente, come hanno ben rappresentato Giuseppe De Rita e Antonio Galdo in un libro che dovrebbe urgentemente far capolino tra le mani e la testa di chi si agita, di chi corre senza sapere dove.
C’è qualcosa di più grande della demagogia e di uno stipendio da conquistare. Ma bisogna leggere, studiare e conoscere, disse qualcuno che rifuggiva la demagogia, per deliberare. Vasto programma.
Davide D’Alessandro
Vice Presidente del Consiglio