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Fermo pesca, barche in porto dal 13 agosto

Deciso dal Ministero della Pesca il fermo biologico che interesserà il medio Adriatico e quindi anche l’Abruzzo. Le imbarcazioni della pesca a strascico resteranno nei porti compresi tra San Benedetto del Tronto e Termoli dal prossimo 13 agosto sino al 23 settembre.

Rispetto ad un anno fa, il riposo obbligatorio scatterà con 15 giorni di anticipo, nonostante le marinerie marchigiane, abruzzesi e molisane avessero chiesto di applicare il provvedimento allo stesso modo del 2017, cioè a fine agosto, per consentire di completare la stagione estiva e turistica garantendo il prodotto ittico locale.

E’ andata peggio però al compartimento Trieste-Ancona che dovrà fermarsi dal 30 luglio al 9 settembre. Queste le date del fermo biologico per gli altri compartimenti: Manfredonia-Bari dal 27 agosto al 7 ottobre, Brindisi-Roma dal 10 settembre al 9 ottobre, Civitavecchia-Imperia dall’1 al 30 ottobre.

Un fermo pesca come al solito contestato dalla marineria abruzzese perché non applicato nel periodo più adatto, a primavera, quando circa l’80 per cento delle specie ittiche si riproduce sin sotto costa. Una decina le barche che a Giulianova operano nello settore dello strascico. Un tempo erano circa 40 e quasi quotidianamente immettevano sui nastri del mercato ittico locale dalle 5 alle 8 tonnellate di prodotti ittici.

Molti armatori, dagli anni ’90 in poi, hanno deciso di riconsegnare le licenze e di avviare il processo di rottamazione dei pescherecci per incassare il contributo che il ministero garantiva all’epoca per ridurre il numero della flotta peschereccia e preservare il mare Adriatico. Nel periodo di fermo obbligatorio, il prodotto dell’Adriatico sarà comunque presente su tutti i banchi dei mercati. Perché l’approvvigionamento avverrà attraverso i compartimenti che non rientrano nel periodo dettato dal provvedimento del Ministero.

Inoltre, il pesce fresco arriverà anche dagli allevamenti, orate e spigole soprattutto. Intanto, da alcuni giorni in mare ci sono i pattugliatori con ispettori dell’Unione Europea che hanno il compito di verificare se le imbarcazioni rispettano la normativa in materia di lunghezza del sacco e della larghezza delle maglie della rete a strascico.

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