La strada statale 650 TRIGNINA, ormai tristemente nota alle cronache, continua a mietere vittime. Pur essendo una strada altamente trafficata, nonché uno snodo stradale fondamentale, la mancanza di due corsie per senso di marcia e lo stato di totale abbandono in cui versa ogni anno richiedono un considerevole tributo di sangue.
Questa volta é toccato a Luca Cormani, non ancora 40enne, vastese, che stava recandosi a lavoro. Per lui un posto di operaio in una fabbrica della zona, la Granito Forte, nonostante fosse laureato; emblema di un mercato che costringe ad adeguarsi a logiche svilenti, pur di trovare un’occupazione. Per di più Luca era precario, con nessuna sicurezza che quel lavoro potesse offrirgli una prospettiva duratura. Eppure, alle 5 di mattina, come di consueto, stava percorrendo la Trignina per andare a lavoro, un’ultima volta. Un giovane operaio che non timbrerà più il cartellino, non saluterà più i colleghi, non abbraccerà più sua moglie e sua figlia; per colpa della negligenza delle istituzioni che, nonostante i proclami sbandierati, hanno destinato la SS 650 all’incuria ed al conseguente record di morti stradali.
Per queste ragioni, affinché nel 2018 in Italia non accada più ad un operaio di perdere la vita mentre va a lavoro, Forza Nuova ed il Sindacato Nazionale dei Lavoratori dicono basta e preannunciano, qualora nulla sia fatto entro breve per risolvere l’annosa problematica e per mettere in sicurezza la Trignina, che sono pronti ad organizzare un moto di protesta; contro la logica materialista che subordina la vita umana al bisogno, spesso disperato, di lavorare ad ogni costo, malgrado precarietà, sfruttamento e, a volte, persino la morte.
Ufficio Stampa SINLAI