Una brillante, ampia e approfondita lectio magistralis del professor Guido Brunetti dal titolo “Cervello, mente e coscienza. Concezione trinitaria della persona” tenuta al seminario scientifico sulla mente presso il Grand Hotel di Dobbiaco (Bolzano) lunedì 31 luglio 2018. L’evento è stato organizzato dall’Istituto Universitario Villa Nazareth di Roma, frequentato da studenti e studentesse universitari italiani e stranieri con un curriculum di eccellenza.
Una esposizione a tutto campo, a partire dalla preistoria ai miti cosmogonici e alla letteratura omerica, dai più antichi studi sul cervello della medicina egizia, greca e a, credenze, Dio, passando per la teologia, la filosofia medioevale, il pensiero moderno e contemporaneo, le idee di Freud, fino ad arrivare alle neuroscienze.
Sino al Novecento, i concetti di anima, mente e coscienza rimangono- ha sostenuto il famoso e autorevole professionista- al di fuori della scienza, restando patrimonio esclusivo della psicoanalisi, della filosofia, dell’etica e delle religioni. Tutto cambia a partire dalla seconda metà del ‘900, quando le nuove neuroscienze s’impadroniscono delle nozioni di cervello e mente grazie alle meravigliose metodiche di brain imaging, alla genetica e alla biologia molecolare. “E’ una rivoluzione scientifica- ha precisato l’illustre oratore-: un mistero filosofico e psicoanalitico diventa un fenomeno da studiare in laboratorio”.
Nella terza parte del suo applaudito e apprezzato discorso, il professor Brunetti ha presentato la sua teoria sul cervello, la mente e la coscienza, e dunque sull’essere umano. Teoria da lui definita “Concezione trinitaria della persona”. Una forma di “trialismo ontologico” che concepisce l’individuo come processo dinamico che coinvolge l’intera persona, la quale si manifesta non solo come attività cerebrale, neurale e psichica, ma anche come “essenza, soggettività, pensiero”.
Questa visione, per Brunetti, “ha la forza di saldare e integrare la teoria neuro scientifica con quella metafisica dell’uomo. Si tratta di un nuovo modello chiamato da Brunetti “umanesimo scientifico”, soprattutto rilevante in “una epoca secolarizzata, caratterizzata da determinismo scientifico, relativismo e nichilismo”.
Nella quale, scienziati e uomini di cultura stancamente ripetono con Nietzsche che “Dio è morto”, che l’uomo è morto”.
La teoria di Brunetti comprende sia la verità della scienza che la verità escatologica e metafisica. “Sono temi affascinanti- ha concluso il professor Brunetti nell’ovazione generale di un uditorio incantato dalla magia dei temi trattati- che rappresentano la più grande sfida dei neuro scienziati del XXI secolo”.