Quattro giorni completamente senz’acqua e senza alcuna spiegazione. I residenti del quartiere Incoronata minacciano di ricorrere alla magistratura lamentando l’interruzione di un servizio essenziale senza alcuna spiegazione lamentando rischi alla salute .
” Se ci avessero avvertito”, dice Maria Concetta Scarano rappresentando il disagio di centinaia di famiglie ” avremo deciso di trasferirci per qualche giorno altrove o trovato una soluzione alternativa. E invece nè la Sasi, nè il Comune hanno sentito il dovere di informare i cittadini del grave e prolungato disservizio. Non solo. Il tono dell’operatore della Sasi alla richiesta di spiegazioni era piuttosto seccato. Quello del sindaco Francesco Menna, profondamente in imbarazzo. Ma alla Sasi e in comune si rendono conto che chi paga una bolletta ha diritto di avere acqua almeno per i servizi igienici. Le autorità preposte si rendono conto di cosa significa restare in estate 4 giorni senz’acqua ? Qui si rischia un epidemia e nessuno si sente in dovere di avvisarti? Questa è mancanza di rispetto oltre che trascuratezza dei rischi per la salute dei cittadini. Siamo decisi a chiedere l’intervento dell’autorità sanitaria”, annuncia la donna . Come lei anche Antonio De Rosa.
” Da venerdi”, racconta il pensionato ” dal rubinetto di casa non esce un goccio d’acqua. Oltre al disagio che è enorme va segnalata la mancata informazione. Possibile che ai cittadini si ricordano sempre i doveri ma nessuno ricorda che gli utenti hanno anche dei diritti? Le autoclavi sono andate in tilt e viviamo in pessime condizioni. Quando si metterà fine a questo calvario? Il Comune di Vasto deve rappresentare il diritto dei suoi cittadini come fanno tanti altri Comuni”, protesta il pensionato.
Nel quartiere pare che in un condominio stiano organizzando lo sciopero della bolletta. E non solo. Le famiglie invocano un intervento dell’autorità sanitaria. Temono una epidemia . ” Chiediamo al sindaco”, chiedono le famiglie ” di informare i cittadini sui reali motivi del disservizio fornendo quotidianamente notizie sull’erogazione idrica. Vorremmo che il primo cittadino mettesse per una volta da parte il buonismo e pretendesse, anche battendo i pugni se necessario, dalla Sasi , dalla Regione e dallo Stato il diritto alla salute e al servizio idrico per la città che è stato chiamato a governare”.
Paola Calvano (il centro)