Non poteva non essere ripresa da giornali a diffusione regionale la notizia del tentativo di restaurazione del PNF e così su Il Centro si dà notizia dell’eroico tentativo dell’avvocato Tomeo di evitare all’Italia il baratro, cosa che appare piuttosto difficile da raggiungere visto che dopo sette anni di pd al governo ero convinto che sul fondo del baratro già fossimo arrivati. Già ne abbiamo scritto diffusamente ieri ma c’è da registrare l’autorevole intervento di un dinosauro della politica abruzzese Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, coordinamento nazionale di Potere al popolo il quale dichiara (da Il Centro.it) “Un cittadino ha protestato segnalando che si trattava di apologia del fascismo. È stato aggredito dal titolare ed è finito al Pronto soccorso. È un episodio che rientra nel clima fomentato dal ministro degli interni Salvini. Si tratta di un’aggressione fascista non di una rissa o un diverbio. L’aggressore dopo la violenza ha dato sfoggio apertamente delle sue convinzioni fasciste. Questi imbecilli che vanno cantando “viva il Duce e viva il Re” sono il frutto di ignoranza e rimozione di una tragedia che si concluse con l’Italia in macerie. Il prefetto, il questore e l’amministrazione comunale di Vasto dovrebbero far chiudere o almeno sospendere per almeno un mese questo locale. Il titolare avrebbe finalmente il tempo di leggere qualche libro di storia. Gli regaleremo una copia di “Italiani brava gente” dello storico Del Boca. Auspichiamo che l’autorità giudiziaria persegua l’aggressore sul piano penale. Dobbiamo aspettare di veder sfilare di nuovo le croci uncinate per le nostre città? Solidarietà a Nicolas, il compagno aggredito”. Parola d’ordine “Il fascismo non è un’opinione, è un reato”, frase d’effetto che potrei anche condividere se, contemporaneamente, si completasse la frase in questi termini “il comunismo ed il fascismo non sono opinioni , sono reati”. Ripeto l’invito di ieri ai compagni, adottate “Faccetta Nera” come inno alla acquisizione della cittadinanza italiana a tutte le faccette nere che sbarcano in Italia e basta leggerne una strofa
Faccetta nera, il sogno s’è avverato
si adempie il voto sacro degli eroi
non sei più schiava ma sorella a noi;
l’Italia nostra è madre pure a te.
Un piccolo rimprovero ai compagni di allora, di oggi, di sempre lo devo fare: avete lasciato trascorrere sotto silenzio la rivoluzione cecoslovacca tra il 20 ed il 21 agosto di cinquanta anni fa, uno dei punti più altri del concetto di democrazia del comunismo di oggi, di ieri, di sempre.
Elio Bitritto
P.S. Mi auguro che ricorderete almeno la rivoluzione d’Ungheria iniziata il 23 ottobre del 1956 e durata fino al 10 novembre: il tempo per le celebrazioni lo avete e quindi nessuna scusa.