Abbiamo contestato con chiarezza la scelta prodotta dall’amministrazione guidata dal sindaco Manuele Marcovecchio di privatizzare il servizio di raccolta e spazzamento dei rifiuti. Lo abbiamo fatto non per partito preso ma perché Noi avremmo preferito valorizzare al massimo il rapporto associativo con il consorzio intercomunale CIVETA, di cui siamo tra i soci fondatori oltre che comune ospitante l’impianto, ed anche perché quest’aspetto avrebbe rafforzato il ruolo politico ed istituzionale nel territorio in materia di rifiuti ed ambiente che Cupello ha inesorabilmente perso da tempo.
La gara d’appalto è stata vinta dalla ditta “Sapi ecologia s.r.l.” di Vasto.
Dopo alcuni mesi di attività annotiamo proteste e disservizi evidenti come ad esempio:
- Il numero verde diffuso unitamente al calendario di raccolta risulta praticamente inutilizzabile da parte dei cittadini utenti perché mai alcun interlocutore risponde all’altro capo del telefono. Tutto ciò genera un evidente e dannoso disservizio soprattutto verso coloro che devono smaltire materiale ingombrante;
- La zona artigianale risulta sempre più ed ancora una discarica a “cielo aperto” dove, cittadini palesemente maleducati sia residenti che non, buttano rifiuti d’ogni genere soprattutto ingombranti. Nel passato, quando era il consorzio CIVETA a svolgere il servizio di raccolta e spazzamento, ci facemmo carico di segnalare questa palese incongruenza cui seguirono diversi interventi di ripulitura dell’area. Ci risulta che il CIVETA abbia proposto anche l’installazione di telecamere affinchè si potesse poi individuare e sanzionare i maleducati che riversano i rifiuti nell’area ma senza ottenere alcun assenso da parte dell’amministrazione comunale. Attualmente l’area è nella solita situazione di sempre tanto che ho inviato una nota via pec sia al Sindaco che alla SAPI per sollecitare sia la pulizia dell’area che interventi tesi a porre definitivamente a soluzione il problema. Non solo mi auguro di avere migliore ascolto di come non l’abbia avuto il CIVETA ma, laddove così non fosse, non lesinerò di segnalare il tutto agli organismi di controllo e vigilanza superiori.
A posteriori della scelta prodotta dall’amministrazione comunale targata Marcovecchio & soci proviamo amarezza e rammarico per il fatto che, al di là della salvaguardia dei livelli occupazionali e di qualche prebenda simile avuta in concessione, la qualità del servizio non è per nulla migliorata.
Camillo D’Amico, capogruppo consiliare de “IL CAMBIAMENTO”