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Vasto, sul belvedere Adriatico crepe sul pavimento

La città frana e i finanziamenti promessi non arrivano. “Basta intoppi burocratici”, sbotta il Comune. L’ultima crepa sul Belvedere Adriatico è apparsa fra i tavoli di un ristorante e in poche ore si è allungata riaprendo anche la paura di una nuova frana. Che il costone sia malato è cosa nota. Al capezzale del paziente sono arrivati politici ed esperti e per le cure del caso ci sono due progetti esecutivi già finanziati ( con 800 e 370 mila euro) ed un terzo progetto di massima (da 400 mila euro) curato dal Genio civile.

Le scaramucce fra il Governo nazionale e la Regione tuttavia hanno di fatto bloccato i fondi. “Siamo stufi“, ha protestato ieri il vice sindaco Peppino Forte. “Siamo stanchi di aspettare. Stato e Regione mettano le firme che servono. Il problema è grave. E’ arrivato il momento di passare ai fatti e cantierare ciò che è stato promesso mille volte”.

Il dissesto idrogeologico di via Adriatica preoccupa Forte e anche il sindaco Francesco Menna. Forte assicura che i periti lo informano ogni giorno sull’evoluzione dei movimenti morfologici e anche delle condizioni dei pilastri romani che sono sotto via Adriatica. È evidente che la situazione non lascia tranquilli, e purtroppo l’iter del progetto esecutivo cantierabile già finanziato non parte.

“In questi giorni”, dice Forte “abbiamo sollecitato nuovamente le autorità preposte. Abbiamo presentato solleciti anche per via Vilignina, via Santa Lucia, via San Biagio e via Marinai d’Itali a Punta Penna”. L’amministrazione comunale ben sapendo che la natura è imprevedibile, ha invitato la Regione ad accelerare al massimo il programma di risanamento dell’area sottostante via Adriatica. Quei pali che ormai si sono staccati dalla balconata fanno paura.

«Il belvedere Adriatico poggia sul vuoto», rimarcano i residenti. L’area è chiusa dal novembre del 2013, quando uno smottamento spalmato su un fronte di trenta metri ha fatto scivolare una fetta della collina interessando la scalinata nord che collega via Adriatica al Parco Muro delle Lame e la passeggiata archeologica.

La città lancia un appello ai parlamentari locali, Carmela Grippa e Gianluca Castaldi del M5S. . «La politica deve riuscire a sollecitare il ministero dell’Ambiente”, dicono i residenti di via Adriatica. “Quello che accade a Vasto è drammatico. I nostri parlamentari devono farlo sapere a Roma».

La dimensione del problema ha origini storiche. Dal Seicento ad oggi in città si registrano periodicamente grossi movimenti franosi. Drammatica la frana del febbraio 1956 che portò a valle via Adriatica. Nel 2011 il Comune ha eseguito un intervento in via 3 Segni e in via San Michele. Nel 2014, con un milione di euro, è stato ingabbiato il tratto di costone che va da piazza Marconi alla Loggia.

Paola Calvano (Il Centro)

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