Dal 1986 aspettano di ricevere 350mila euro dal Consorzio di bonifica Centro di Chieti-Pescara, come indennizzo per i terreni confiscati dall’ente. Nonostante due sentenze del Tribunale e l’intervento del governatore della Regione, Luciano D’Alfonso, un professionista di Vasto, F.T. , la moglie e le cognate, non riescono ad incassare la somma che spetta loro di diritto. Il legale della famiglia, l’avvocato Sebastiano Del Casale ha deciso di presentare un precetto al Tribunale di Chieti chiedendo che il Consorzio versi quanto dovuto al suo cliente e alla moglie.
“Sembra incredibile”, dice l’avvocato Sebastiano Del Casale “che dopo 32 anni una persona non riesca a riscuotere quanto pattuito”. La vicenda è iniziata nel 1986 quando il Consorzio di bonifica Centro ha confiscato diversi terreni. “Ai miei clienti sono stati presi 3.500 metri quadri di terra”.
I terreni sono stati valutati e l’ente ha garantito il pagamento della somma dovuta in tempi brevi. Dopo 14 anni non arrivando neppure un euro, F.T. ha chiesto aiuto ai giudici. “ La prima sentenza è stata emessa nel 2.000 . Il Consorzio è stato invitato a pagare. Purtroppo sono passati altri 13 anni e non è accaduto nulla. A quel punto siamo tornati in Tribunale e per la seconda volta i giudici hanno ordinato al Consorzio di pagare. C’è stata anche una rivalutazione. I miei clienti devono riscuotere 350mila euro”, dice l’avvocato Sebastiano Del Casale. F.T. ha chiesto aiuto anche al Governatore D’Alfonso.
“D’Alfonso “, dice l’avvocato Del Casale ” è intervenuto e ha sollecitato il versamento della somma, ma neppure il suo invito è stato preso in considerazione. A questo punto non resta che presentare un precetto”, conclude il legale. ” E’ davvero assurdo che un proprietario al quale è stata portata via la proprietà debba combattere per ottenere ciò che gli spetta”, conclude il legale.
Paola Calvano (Il Centro)