Fra tre settimane il loro contratto scade e nonostante le promesse il rinnovo non arriva. Per decine di padri di famiglia il futuro è una grossa incognita. Tredici lavoratori in mobilità in servizio al Comune di Vasto da circa un anno, sono disperati. ” Non so come mantenere la mia famiglia. Non ho un altro reddito“, dice uno di loro. ” E’ terribile dover dare risposte a chi si aspetta da te solo il minimo per vivere”.
Fra fine settembre e dicembre per tutti loro finirà il contratto a tempo. Per tredici famiglie che hanno già vissuto il dramma del licenziamento nelle aziende del Vastese torna lo spauracchio della disoccupazione. Quella del Comune è stata una opportunità che ha permesso loro di vivere dignitosamente. Per questo si sono impegnati cercando di dare un importante contributo all’ente pubblico. L’amministrazione comunale ha più volte promesso il rinnovo, ma il tempo passa, il contratto è agli sgoccioli e la promessa non è stata mantenuta.
“Chiediamo aiuto al sindaco Francesco Menna“, dicono. “E’ una persona attenta alle famiglie e al sociale. Non può abbandonare le nostre famiglie” . I 13 lavoratori che hanno mansioni diverse, chiedono di incontrare Menna. Alcuni di loro sono elettricisti, altri falegnami. C’è chi fa il fabbro e chi il giardiniere o l’autista. A breve finiranno i tempi previsti dalla mobilità e, se il Comune di Vasto non attiva la promessa procedura di stabilizzazione non sanno come fare.
“Non siamo riusciti a maturare la pensione. Non sappiamo cosa fare?”, dicono lanciando attraverso Il Centro un accorato appello al sindaco. “Lui ci aveva promesso un concorso o una selezione”. I lavoratori sono spaventati dall’annunciata esternalizzazione dei servizi. “ Noi chiediamo”, dicono i lavoratori “ il diritto di vivere dignitosamente”. Il Comune dovrebbe rispondere entro venti giorni. La scadenza dei contratti di mobilità è imminente. Il tempo di tergiversare è finito.
Paola Calvano (Il Centro)
