Circa 260 chili di vongole sequestrate e una sanzione di 4 mila euro a carico del comandante di un peschereccio, per avere pescato un quantitativo ampiamente superiore rispetto a quello autorizzato, pari a 400 chili. E’ il bilancio dell’operazione condotta, di prima mattina, dalla Guardia Costiera di Giulianova, che ha sorpreso il peschereccio, con 2,6 quintali di vongole occultate, al rientro in porto.
L’equipaggio pensava di essere riuscito ad eludere i controlli, quando si è visto salire a bordo il personale del Nucleo Controllo Pesca, che ha scoperto l’ingente quantitativo di vongole, della specie “chamelea gallina”, eccedente i 400 chili autorizzati, occultato nei locali di prora. Le vongole erano state nascoste sul fondo dell’imbarcazione, sotto tavole di legno del calpestio di copertura, il cosiddetto paiolato.
I militari, dopo i primi controlli di routine, si sono accorti che qualcosa non andava e, dopo una prima ispezione visiva, hanno capito che il fondo dell’imbarcazione nascondeva qualcosa. La conferma è arrivata quanto è stata sollevata una parte delle tavole in legno del piano di calpestio del peschereccio e sono emersi 23 sacchi di vongole perfettamente nascoste, pronte per essere sbarcate fraudolentemente ed essere immesse sul mercato nero.
A conclusione dell’attività di controllo è scattato così il sequestro del prodotto ittico pescato illegalmente, nonché dell’attrezzo montato sul peschereccio e utilizzato per l’attività illecita. Inoltre è scattata la sanzione di 4.000 euro a carico del comandante del peschereccio. Le vongole, ancora vive, sono state poi rigettate in mare e riconsegnate all’ecosistema marino.
Claudio Bernetti, comandante della Guardia Costiera di Giulianova, commenta: “Sottrarre un quantitativo così significativo di prodotto all’ecosistema e soprattutto immetterlo sul mercato eludendo ogni forma di controllo sanitario e certificativo della provenienza, equivale a danneggiare prima di tutto il mercato stesso, ma, ancor prima, il consumatore e gli operatori onesti del settore che lavorano rispettando le regole”. (abr24.it)