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“Sul Civeta molta confusione ed inopportuno clamore”

Negli ultimi giorni si susseguono, freneticamente, dichiarazioni, considerazioni e segnalazioni da parte di Politici e Amministratori di diverse componenti politiche e alcuni di essi con tanta storia amministrativa alle spalle. Penso che la frenesia sia dettata dalle scadenze elettorali alle porte, da elezioni regionali e rinnovi di Consigli comunali a Cupello e Monteodorisio.

Intervengo in qualità di Consigliere comunale di Cupello ed ex Sindaco della stessa cittadina, in merito alla vicenda CIVETA, esprimendo il mio punto di vista, in quanto, intorno alla struttura, si sta facendo molta confusione e clamore inopportuno.

Condivido le ragioni riportate dal Commissario Regionale Franco Gerardini, in merito all’affermazione che i rifiuti non sono fiorellini, ma esiste un’attività generata da quello che viene legalmente e tecnicamente definito un Polo Tecnologico e quindi non esclusivamente una discarica o una pattumiera, né per la regione Abruzzo né tantomeno dell’intero territorio. Un Polo Tecnologico voluto fortemente dall’Amministrazione comunale di Cupello che mi onoro di aver guidato ed anche il risultato di un costante lavoro politico, svolto dall’Assemblea dei Sindaci e dal CdA presieduto dall’Avv. Sgrignuoli.

I fatti. Il 31 Marzo 2008 un parere ARTA costringeva la regione Abruzzo ad emettere ordinanza di chiusura della discarica a servizio dell’impianto CIVETA, ma grazie all’ordinanza del sottoscritto, datata 2 aprile 2008, il ciclo della lavorazione dei rifiuti non è stato interrotto e i rifiuti non sono stati dirottati a Lanciano, con conseguente risparmio di 6 milioni di euro, risorse che invece sono state spese nel 2010, dai Comuni consorziati, nei confronti della discarica di Cerratina.

La diatriba si è conclusa con un accordo di programma sottoscritto tra regione Abruzzo, assemblea dei Sindaci e Provincia, con una divisione di compiti e ruoli all’interno dell’accordo, approvando un piano industriale elaborato dall’assemblea dei Sindaci, sottoscritto e approvato dalla stessa, ed un piano di contributi da parte della Regione, consistente in un’attività di revamping e potenziamento degli impianti.

Inoltre, nello stesso piano industriale, sono stati previsti 3 impianti del valore circa di 40 milioni di euro l’uno, consistenti in una nuova vasca di servizio con intervento a carico di privati, un impianto di digestione aerobica con autofinanziamento da parte di privati, un impianto per essiccazione dei fanghi sempre da parte di privati. L’ Assemblea, approvò altresì il piano di interventi mediante il procedimento pubblico di realizzazione e concessione su indicazione del CdA. Questa scelta fu fatta per evitare un regime di monopolio sulla materia rifiuti sul territorio vastese e nei bandi fu inserita la previsione di rimborso (ecoristoro) ed interventi strutturali al territorio.

Dei 3 bandi, 2 sono stati assegnati, 1 è andato deserto. Francamente non comprendo le prese di posizioni pubbliche di alcuni amici e avversari politici che scoprono, oggigiorno, l’esistenza di un Polo Tecnologico che ha portato a casa, grazie all’abnegazione di alcuni amministratori, interventi per circa 80 milioni di euro, i più grandi interventi realizzati negli ultimi anni sul territorio vastese. Sono pronto a scommettere a cercarne altri di tale portata! Anche la Fondo Valle Cena ha beneficiato, dopo anni di menefreghismo pubblico, di un intervento di riqualificazione e di messa in sicurezza. In prospettiva, continuo, come sempre, a ritenere che il CIVETA per il territorio del Vastese rappresenti una risorsa e non un problema; condivido, altresì, che si debba andare necessariamente alla ricomposizione di Organi Collegiali, in quanto questo rappresenterebbe un momento di consapevolezza e programmazione sul territorio.

Ritengo altresì fondamentale salvaguardare l’Accordo-Quadro di programma tra le Regioni istituito nel 2000, in quanto il bacino vastese e molisano potrebbe rappresentare, all’interno dell’ambito Regionale, un sub-ambito per progettare e salvaguardare i regimi tariffari, altrimenti il territorio del vastese subirà regimi tariffari, di conseguenza, delle spese sulla materia, al pari di città come l’Aquila e Pescara. E’ inutile aggiungere che tale accordo esistente, potrebbe essere anche la soluzione ad un eventuale accordo per i benefici della ZES…ma di questo ci occuperemo in una prossima puntata di sveglia alla classe politica del territorio che bene farebbe a lanciare meno allarmi e progettare meglio la creazione e la salvaguardia di posti di lavoro. Tutto ciò perché non tutti hanno la fortuna di lavorare presso Enti Pubblici
Del resto, qualcuno i rifiuti li dovrà pur maneggiare e trattare…

Angelo Pollutri, Consigliere comunale

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