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Vasto e le feste per il Santo Patrono, per le minoranze si spende troppo

“Con 77mila euro, cioè il costo preventivato dall’amministrazione comunale per le feste patronali, si sarebbe potuto organizzare un mese intero di eventi”. Punta l’indice contro la spesa per i festeggiamenti di San Michele l’opposizione consiliare che, dopo aver incalzato per un’estate intera la giunta sulle manifestazioni estive costate ben 370mila euro, fa le pulci al programma allestito per le feste dedicate al Santo Patrono della città. Le critiche maggiori sono dirette all’assessore al turismo, Carlo Della Penna.

“Da lui ci aspettiamo una sola cosa, le dimissioni”, attaccano Vincenzo Suriani, Guido Giangiacomo, Alessandro d’Elisa, Davide D’Alessandro e Edmondo Laudazi, “un assessore che ha organizzato un’estate pessima, contrassegnata dalle denunce e dalle polemiche, e che scambia il ruolo di delegato al Turismo con quello di promoter di una agenzia di concerti, vuol dire che non ha capito (a distanza di due anni dal suo insediamento) cosa significhi fare turismo a Vasto. Il turismo, che per la nostra città dovrebbe rappresentare un comparto strategico, un biglietto da visita, un fiore all’occhiello, si è ritrovato mortificato dal pressapochismo e dalla disorganizzazione totale dell’amministrazione comunale”.

Secondo i cinque consiglieri di minoranza “l’assessore Della Penna spende e spande, e dopo aver “disorganizzato” una costosissima estate spendendo 370.000 euro dei cittadini vastesi, adesso ci viene a dire che per San Michele ne spenderà 77.000, ovvero la cifra con cui un Comune dovrebbe organizzare un mese intero di eventi. Invece le feste patronali durano soli quattro giorni, con un unico evento degno di nota, cioè il concerto dei  The Kolors, per il resto il nulla assoluto. Menna, con una faccia sempre più tetra, ascolta le cifre principesche che spende il suo assessore e rabbrividisce: prova anche a correggerlo a ribasso (70.000 invece di 77.000, ha detto il sindaco in conferenza stampa ) e parla di una delle migliori estati degli ultimi 30 anni. I vastesi e i turisti raccontano ben altro”, incalzano gli esponenti del centrodestra e dei movimenti civici, “ cioè eventi cancellati dal cartellone, incuria, lavori tardivi ed eseguiti male a Vasto Marina, topi, cinghiali e via Adriatica ridotta ad una giungla tropicale. Se Della Penna non si dovesse dimettere prima di San Michele provvederemo noi stessi a portare un documento in consiglio comunale e verificheremo la solidità della sua posizione di assessore che non ha capito, dopo due anni, cosa significhi fare turismo in una città di 42.000 abitanti che una volta era considerata l’avanguardia del turismo abruzzese”.   

Anna Bontempo (Il Centro)                                   

 

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