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Il tribunale ora cade a pezzi, arrivano le transenne

La politica al capezzale del tribunale. Dopo la recente caduta di calcinacci da un cornicione, il sindaco di Vasto, Francesco Menna ha fatto transennare l’edificio per evitare spiacevoli incidenti. Il primo cittadino ha sollecitato l’accelerazione dell’invio dei fondi annunciati un anno fa per il palazzo di via Bachelet dal provveditore interregionale per le opere pubbliche per il Lazio, l’Abruzzo e la Sardegna, Vittorio Rapisarda.

“Sono a disposizione”, ricorda Menna “1 milione 400 mila euro per i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza del palazzo di Giustizia di Vasto (Chieti). L’edificio che ospita il Tribunale di Vasto va messo al più presto in manutenzione per garantire la sicurezza agli utenti e alle persone che vi lavorano”. ha detto il sindaco.

“L’importante finanziamento – ha ricordato il primo cittadino “è stato ottenuto grazie alle conferenza permanente e alla commissione sicurezza sui luoghi di lavoro di cui si sono fatti patrocinatori il presidente del Tribunale, Bruno Giangiacomo e il procuratore capo della Repubblica, Giampiero Di Florio componenti della conferenza permanente insieme all’Ordine degli avvocati presieduto da Vittorio Melone e al Comune”.

All’attenzione dei politici non c’è solo la cura esterna del palazzo ma anche la sopravvivenza del presidio di giustizia. Da Roma, il senatore del M5S, Gianluca Castaldi sta cercando di riaprire il discorso sulla soppressione del tribunale. “Questo Tribunale e questa Procura“, ricorda l’avvocato Vittorio Melone, presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati risulta assolutamente indispensabili per la sicurezza del territorio. I recenti fatti di cronaca lo hanno dimostrato”.

Eppure nelle aule aleggia la malinconia e la rassegnazione. Molti avvocati stanno aprendo il loro studio legale a Pescara o a Larino nel vicino Molise. Sembra quasi che la classe forense si stia preparando ad una possibile chiusura. Sono soprattutto i più importanti penalisti che hanno aperto uno studio nella città adriatica. Gli interessati per il momento parlano di “estensione” della loro attività. Fra le mura del palazzo di via Bachelet, si respira un clima tutt’altro che sereno. Gli uffici occupati dai dipendenti amministrativi si stanno svuotando. Anche questo è un problema che il ministero deve risolvere.

Il sindaco Francesco Menna rassicura operatori e cittadini e dopo aver ricordato che la chiusura è slittata al 2020 rammenta contestualmente che è sempre in itinere il progetto di accorpamento con il Tribunale di Lanciano che la Regione ha approvato.

Paola Calvano (Il Centro)

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