Interventi urgenti per la messa in sicurezza delle Terme Romane di via Adriatica e un concorso di idee per valorizzare l’area archeologica, la più grande dell’intera fascia adriatica dell’Italia centro-meridionale dove troneggia il mosaico del Nettuno che regge un tridente nella mano sinistra e un delfino nella destra. A chiedere videocamere e cancellate adeguate, oltre alla sostituzione dei ponteggi danneggiati è il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia-An, Vincenzo Suriani che ha presentato una mozione dopo l’atto vandalico subito dagli importanti reperti.
Durante l’incursione è stato appiccato il fuoco sul mosaico del Nettuno restaurato nel 1999 dall’artista Michele Montanaro, danneggiando e annerendo gravemente le tessere musive del periodo romano. Uno sfregio alla storia della comunità cittadina, agevolato, secondo il consigliere di minoranza, dalle precarie condizioni di manutenzione e di sicurezza dell’area archeologica.
“La gestione delle terme romane non può essere demandata solo alle associazioni di volontariato”, sostiene Suriani, “ma deve essere presa in mano dall’amministrazione comunale, che finora non è stata capace di valorizzare e promuovere un complesso archeologico di assoluto valore, che per troppo tempo è stato lasciato in uno stato di insicurezza e degrado, testimoniato anche dai recenti atti vandalici ai danni del mosaico del Nettuno”.
Suriani con la sua mozione chiede di dare priorità assoluta a un’opera di messa in sicurezza e di manutenzione delle attuali coperture e impegna il sindaco Francesco Menna a indire subito un concorso di idee, aperto alle scuole e alle associazioni, per raccogliere progetti originali in grado di valorizzare il parco archeologico di via Adriatica.
“È ora di invertire la rotta”, aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia- An, “e di fare ricorso a tutte le energie positive della città per recuperare e portare all’antico splendore il complesso termale. Bisogna agire, e in fretta, per evitare che i mosaici subiscano danni irreparabili per colpa di una politica inadeguata e menefreghista”.
Attualmente l’area archeologica si trova in condizioni di abbandono e degrado, con coperture che non garantiscono l’adeguata conservazione dei mosaici. E’ aperta al pubblico durante l’estate e, grazie ad una convenzione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici d’Abruzzo, la delegazione Fai di Vasto promuove il luogo con visite e attività culturali.
Anna Bontempo (Il Centro)