Fake mariage: prima udienza questa mattina davanti al collegio dei giudici di Vasto per gli imputati accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso finti matrimoni. Gli accusati in origine erano 28. Al termine dell’udienza preliminare che si è tenuta a giugno sei indagati sono stati assolti, tre hanno patteggiato. Oggi quindi in aula compariranno 19 imputati. Altrettanti i difensori.
La singolare vicenda che risale al 2016 varcò i confini regionali: matrimoni all’apparenza regolari venivano celebrati a Santo Domingo con tutti i crismi dell’ufficialità. Le spose una volta arrivate in Italia, lasciavano i mariti. Ma questi non erano vittime. Chi si prestava ad andare in Sud America per sposare queste donne non cadeva in un raggiro d’amore. Affrontava il viaggio perché pagato da chi gestiva finti matrimoni per far ottenere alle donne caraibiche la cittadinanza italiana.
I presunti organizzatori della rete oggi saranno in aula. Le richieste di rinvio a giudizio sono state presentate dal sostituto procuratore Gabriella De Lucia. a conclusione delle indagini sull’operazione “Fake mariage”. Gli indagati sono Gianfranco Gianserra, Renato Luigi Trofino, Gaetano Galizia, Duilio Di Vito, Nicolino Di Guglielmo, Maria Munoz Payano, Daniela Di Stefano, Irmenia Urena Mendez, Pellegrino Gianquitto, Francesco Bonito, Maria Nunez Polanco, Maria Cecilia De La Cruz, Mirian Nunez Polanco, Sergio Piccirilli, Ottavio Racciatti, Santa Angustia Herrera Montero, Carmine D’Aurizio, Faustina Munoz De La Cruz, Gabriele Bortolamai. Tre mesi fa Ramona Munoz Payano e la figlia Soragel Ortega Munoz sono state condannate con il rito abbreviato a 3 anni e 6 mesi. Giancarlo Braggio a 6 mesi.
Oggi gli imputati sono assistiti per lo più dagli avvocati Nicola Chieffo, Alessandro Orlando, Giovanni e Antonello Cerella, Marco Martini, Emilia Cibelli e Antonio Boschetti. Secondo l’accusa, la Munoz, 56 anni, e la Ortega, 30 anni, avrebbero reclutato le finte spose. Amici italiani sarebbero stati il punto di riferimento sul territorio. L’operazione fu condotta dai carabinieri di Vasto e delle stazioni di Roccaspinalveti e San Buono. Il blitz, a febbraio 2016, portò all’arresto di cinque persone. I protagonisti della vicenda devono rispondere di concorso in favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e permanenza illegale di stranieri sul territorio nazionale. Lo scopo dell’organizzazione era far ottenere permessi di soggiorno. I matrimoni non venivano consumati.
Paola Calvano (Il Centro)