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Rinvio discussione Zes, Menna chiede spiegazioni

Il silenzio della Regione e il rinvio dell’incontro a San Salvo del presidente vicario, Giovanni Lolli sulla concessione della Zes, zona economica speciale, al porto di Punta Penna, allarma e fa infuriare operatori e imprenditori. C’è chi interpreta il silenzio della Regione come una condanna. “Vasto è rimasta al palo e chi ci governa non ha il coraggio di dirlo”, hanno protestato ieri alcuni industriali.

Non mancano critiche al sindaco di Vasto, Francesco Menna. “A chi mi attacca“, risponde Menna “ricordo che sono stato il primo a chiedere la Zes e il rilancio economico e produttivo dello scalo marittimo e dell’ampio retroterra industriale del Sangro e del Vastese. So perfettamente che, se introdotta, la Zes sarebbe in grado di attrarre investimenti di nuove imprese e di qualificare ulteriormente il tessuto industriale, commerciale e dei servizi già operante. Per questo ho chiesto personalmente un incontro alla Regione“, fa sapere il sindaco.

Il Vastese, nonostante la crisi, insieme alla Val di Sangro, è una delle aree economiche più importanti del Mezzogiorno su cui qualificare una proposta di grande potenzialità occupazionale ed economica. Gli operatori portuali lavorano per questo e per rendere Punta Penna protagonista del sistema economico di quest’area, che è la più dinamica dell’intero Abruzzo.

«Il piano regolatore portuale è stato approvato anche dall’organo nazionale più importante che è il ministero dei Lavoro. Non esistono attualmente altri porti con una banchina di 46mila metri a disposizione. In futuro è previsto il raddoppio della banchina. Grazie al porto, l’area Vasto-San Salvo potrebbe avere una forte spinta con la modernizzazione economica e l’allargamento della base occupazionale in settori innovativi come il turismo, i servizi alle imprese e l’industria.

“Ho più volte detto alla Regione“, riprende Menna “che la Zes del porto di Vasto potrebbe sviluppare un’utile sinergia interregionale per dare ulteriore spinta sul piano economico”.

Termoli e il Molise però pare che abbiano scelto di unirsi alla Puglia. Punta Penna è rimasta sola. “Va salvata“. Lo chiedono i colossi industriali, Pilkington, Denso, Sevel, Honda, ma anche le aziende dell’indotto. Il terzo trimestre 2018 ha dimostrato che Punta Penna gode di ottima salute. L’incremento dei traffici è stato importante. Gli industriali chiedono un colpo di reni a Menna in difesa della città che governa.

Paola Calvano (Il Centro)

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