“Palesi e gravi incongruenze tra la perizia della consulente, il capitolato tecnico e lo schema di contratto, oltre ad una progressiva riduzione della quota pubblica, il cui valore è passato da 1.336.311 a 1.158.965 euro, con una diminuzione pari al 13,27% dell’importo iniziale”. Evidenzia una serie di incongruenze il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle dopo la pubblicazione dell’avviso per l’acquisto della quota di partecipazione del Comune nella Pulchra Ambiente spa, con relativo affidamento dei servizi di igiene urbana per i prossimi 5 anni alla stessa società.
Dina Carinci e Marco Gallo ripercorrono le tappe della vicenda, segnalano alcune stranezze e chiedono all’amministrazione di ritirare in autotutela i documenti pubblicati “in attesa di discutere nel prossimo consiglio comunale diversi aspetti contrattuali poco chiari, non ancora in linea con precedenti deliberazioni consiliari”.
Parlano senza tanti perifrasi di “pateracchio Pulchra” i due esponenti pentastellati, che fanno riferimento alla prima perizia della consulente incaricata dal Comune, Adelina Di Pietro in cui non si fa minimamente cenno alla necessità di una futura revisione della stima fissata in 1.336.311 euro.
“Nel primo documento presentato il 2 febbraio 2018 la consulente non accenna in alcun modo alla necessità di disporre del bilancio consuntivo 2017 della Pulchra e neppure l’amministrazione comunale aveva espresso perplessità, o riserve di revisione, per una stima che si basava sui dati acquisiti al 30 settembre 2017”, annotano i due consiglieri, “è lecito quindi il dubbio di pressioni indebite sulla consulente, dubbio confermato dal fatto che prima dell’aggiornamento definitivo ne era stato redatto un altro in data 23 giugno 2018, con una parziale riduzione del valore da 1.336.311 a 1.290.718 euro. La stima è composta da una valutazione patrimoniale ed una reddituale, ambedue ridotte dalle revisioni, non a seguito di accadimenti negativi dell’azienda, ma come conseguenza di scelte di bilancio e di modifica dei criteri di valutazione da cui ci si doveva Carinci e Gallo parlano di “una sottile alchimia di numeri ed anni di riferimento che salgono e scendono, appaiono e scompaiono, un gran pateracchio insomma, avente l’unica finalità di abbassare, a più riprese, il valore della quota azionaria che il Comune intende alienare a vantaggio del probabile unico concorrente, comunque garantito dal diritto di prelazione in caso di esito sfavorevole della gara”.
I due consiglieri di minoranza invitano quindi l’amministrazione a revocare l’avviso in autotutela in attesa di discuterne in consiglio comunale.
Anna Bontempo (Il Centro)