Arrivano i lampioni e il camminamento pedonale lungo la pista ciclabile che costeggia la riserva “Marina di Vasto” con annesso Sic (sito di interesse comunitario), ma non si spengono le polemiche per un intervento che avrebbe potuto essere meno impattante dal punto di vista ambientale. Sono stati aggiudicati alla ditta Asfalto Totaro srl di Altino, che ha effettuato un ribasso del 28,52% sull’importo posto a base di gara, i lavori per la realizzazione del percorso riservato ai pedoni per i quali la Regione Abruzzo ha stanziato un finanziamento di 160mila euro.
Nel frattempo il Comune si accinge ad installare 52 pali della luce alti 4 metri, molto più adatti ad una strada pubblica e ad un lungomare, piuttosto che ad un’area protetta dove sono più indicati faretti incassati a terra e a diffusione minima per evitare l’inquinamento luminoso. In realtà i lavori per il ripristino della pubblica illuminazione lungo la pista ciclabile di Vasto Marina sarebbero dovuti iniziare ad agosto, ma sono stati rinviati perché in quel periodo dell’anno c’è un maggior afflusso turistico.
“I lavori sono già stati consegnati alla ditta l’8 ottobre”, fa sapere l’assessore Gabriele Barisano, “e la loro ultimazione è prevista per il 6 novembre. Abbiamo scelto pali della luce alti 4 metri, perché i lampioncini installati a suo tempo sono stati oggetto di raid vandalici. Ci siamo confrontati con le associazioni perché quella è un’area Sic”.
Ma è proprio su questo punto che si innescano le polemiche di alcuni sodalizi cittadini che sostengono di non essere stati ascoltati nonostante le numerose richieste inoltrate all’amministrazione.
“Spiace constatare come su questi argomenti il Comune abbia azzerato ogni confronto”, commenta il coordinatore del gruppo fratino di Vasto Stefano Taglioli che insieme ad Arci e ad altre due associazioni aveva chiesto un incontro, “le richieste verbali e scritte di chiarimenti ed eventuali modifiche alla illuminazione sono rimaste inascoltate, così come sono state respinte le osservazioni al camminamento pedonale. Con queste premesse e con una valutazione di incidenza ambientale su illuminazione e percorso riservato alle bici insufficiente e lacunoso per le garanzie ambientali si prospettano tempi duri per la riserva. Nessuno di noi ha mai espresso contrarietà a questi interventi, avremmo solo voluto che fossero meno impattanti”, conclude Taglioli.
L’amministrazione ha quindi deciso di andare dritta per la sua strada, nonostante le richieste dei sodalizi e nonostante l’interrogazione presentata alla Commissione Europea dalla eurodeputata Daniela Aiuto che nel documento ha fatto sue le preoccupazioni degli ambientalisti. I timori sono relativi non solo all’eccessiva altezza dei pali e al conseguente inquinamento luminoso con ricadute negative per la fauna, ma anche alle dimensioni dello scavo necessario per la realizzazione del percorso riservato alle bici.
Anna Bontempo (Il Centro)