Alla lettura della sentenza non è riuscito a nascondere la propria soddisfazione. L’ex sindaco di Celenza sul Trigno è stato assolto con formula ” il fatto non costituisce reato” dalla corte d’Appello dell’Aquila dall’accusa di truffa aggravata nei confronti della Regione e della Comunità montana. L’ex sindaco in carica dal 2002-2007, in primo grado era stato condannato dal giudice Caterina Salusti ad un anno e sei mesi di reclusione e con lui anche un architetto , Davide Aquilano.
I difensori, gli avvocati Giovanni Cerella e Luca Dello Iacono di Pescara sono riusciti a dimostrare l’infondatezza dell’accusa. Le accuse in realtà erano andate in prescrizione ma la difesa è voluta andare oltre. ” Sono finiti nove anni e nove mesi di angoscia”, è stato il commento a caldo di Cieri.
La vicenda risale al 2008 e ruota attorno al “Chiostro” un antico convento dei francescani del XVI secolo, trasformato in una residenza sanitaria assistenziale (Rsa) da 30 posti. A far partire le indagini fu il successore di Cieri, Andrea Venosini. La Procura rinviò a giudizio Cieri. Secondo il procuratore capo dell’epoca, Francesco Prete , la Regione nel 2007, grazie al Comune, erogò contributi pubblici per 150mila euro alla cooperativa onlus che gestisce la rsa in convenzione con la Asl, per ristrutturare una parte dell’edificio che in realtà era stato venduto pochi mesi prima ad una cooperativa privata.
Paola Calvano (Il Centro)