Venerdì 26 ottobre 2018 presso l’Istituto Palizzi di Vasto, su organizzazione del Rotary Club, si è svolto un convegno per ricordare il centenario della prima guerra mondiale, alla presenza del sindaco Menna, dell’assessore alla Cultura Giuseppe Forte, del consigliere comunale Elio Baccalà, del Presidente del Rotary Club di Vasto, dott. Adri Cesaroni, del Presidente dell’Università delle Tre Età, prof. Rocco Di Scipio, e di alcuni presidenti e rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma.
Ha moderato i lavori il Gen. Gianfranco Rastelli, che in un breve intervento iniziale ha sottolineato che quella del Rotary “è una storia centenaria, che vede la sua origine la sera del 23 febbraio 1905 nella città di Chicago, in un contesto locale ove la sicurezza e la legalità erano dominate da un indescrivibile indice di corruzione e di violenza. Il pensare di difendersi da questa situazione e coltivare l’utopia di costruire un mondo ordinato e sereno non appare un qualcosa di estraneo a delle persone proiettate in una visione di un mondo migliore e propense ad estrinsecare qualità di una onesta e corretta regola di vita attraverso il “servire”.
“Ѐ in questo contesto di pensiero e di ragione di vita – ha continuato Rastelli – che sovviene il ricordo del contributo dato dal Rotary negli anni della Prima Guerra Mondiale. Una riflessione da omaggiare sia nella scoperta del Rotary nelle sue nuove forme e possibilità del “servire”, sia nella presenza del pensiero rotariano, in particolare, nei Paesi europei”.
Rastelli ha concluso ricordando due di queste forme particolarmente significative: “La prima, in quegli anni fortemente innovativa, ha visto l’azione rotariana caratterizzata da una diretta risposta alle esigenze di soccorso delle vittime degli sconvolgimenti scaturiti dagli eventi bellici, nonché da un impegno collettivo proiettato in campagne di raccolta fondi e di materiali di soccorso da inviare alle popolazioni in difficoltà. La seconda, più profonda nella sua essenza, ha visto la nascita di un processo mondiale di avvicinamento al Rotary, in particolare nei Paesi della Triplice Intesa, da parte di persone, animate da una forte aspirazione alla modernità e disposta a sperimentare i metodi che in America avevano avuto un grande successo”.
Ha preso, quindi, la parola il Dirigente Scolastico, prof.ssa Nicoletta Del Re, che ha ringraziato gli organizzatori per aver stimolato gli studenti del Palizzi a crearsi uno spazio di riflessione sul tema della Grande Guerra, per poi richiamare l’importanza del cambiamento che la guerra ha generato e a cui si dovrebbero soffermare le nuove generazioni. “Perché – ha precisato la prof.ssa Del Re – dopo aver sperimentato la guerra tutti hanno potuto capire che essa non era la rigenerazione del mondo, ma causa di dolori e di morte”.
Sono seguiti gli interventi di saluto del Sindaco Francesco Menna, che ha invitato tutti i presenti e in particolare i giovani “ad essere sempre costruttori di pace” e del dott. Gabrio Filonzi, Governatore del Distretto rotariano 2090 (in visita ufficiale al club di Vasto), il quale ha ricordato sia l’azione umanitaria del Rotary durante gli anni di guerra a sostegno delle popolazioni in difficoltà, sia l’impegno del “service rotariano” per l’eliminazione della poliomielite nel mondo e per realizzare importanti progetti per i giovani. Un saluto è stato rivolto anche dall’Assessore alla Cultura Giuseppe Forte che, nel congratularsi dell’iniziativa, ha ricordato con orgoglio di essere stato studente dell’Istituto Palizzi.
A questo punto il prof. Roberto Montanaro con l’aiuto di alcune slide e con la lettura (fatta da una studentessa) di alcuni testi di Paolo Monelli, giornalista, scrittore e militare italiano, che partecipò volontariamente alla prima guerra mondiale, ha presentato il vero volto della guerra nella quotidianità dei combattimenti e nella visione sofferta dei soldati che l’hanno combattuta.
Le due relazioni fondamentali del Convegno sono state affidate a due personalità rotariane. Il past governor, ing. Francesco Ottaviano, ha innanzitutto approfondito l’essenza del “service” del Rotary che si esprime attraverso la progettualità, illustrando alcuni progetti attuati nel Distretto 2090, in particolare quello che ha restituito all’Aquila la Facoltà di ingegneria, danneggiata in seguito al terremoto del 2009. Si è poi soffermato su una realtà molto bella e coinvolgente del Rotary, che ha fatto del coinvolgimento giovanile uno dei cardini della propria azione a livello globale, per cui tante sue attività sono dedicate in modo particolare al supporto delle giovani generazioni attraverso la distribuzione di borse di studio e di programmi, che costituiscono il fulcro della diffusione dei valori rotariani. Infine, ha rivolto un invito agli studenti presenti a far tesoro di questa opportunità offerta dal Rotary per dare maggiore efficacia al loro inserimento nel mondo del lavoro.
Il past governor dott. Luigi Falasca ha svolto il tema “La cultura e l’azione rotariana al servizio della Pace”, sottolineando che il Rotary “si è sempre battuto perché fossero superate quelle situazioni dell’Umanità che, nella maggioranza dei casi, sono alla base delle guerre: la povertà, l’ignoranza, le malattie, le condizioni igieniche, avendo sempre avuto come obiettivo finale della sua azione la Pace”. Ha, quindi, ricordato che quando nel 1905 il Rotary fu fondato “la dignità umana non aveva nessun valore e grandi disparità economiche erano causa di forte conflittualità sociale”. Il Rotary, ha aggiunto subito Falasca, si è impegnato fin d’allora non a fare beneficenza, ma ad eliminare le cause che la rendono necessaria. Ed una delle azioni, compiute con efficacia per superare la povertà e le guerre, è stata quella dell’Istruzione.
Il relatore ha così concluso, rivolto agli studenti: “A Vasto lungo la strada che porta alla circonvallazione dal cavalcavia c’è un monumento realizzato dal rotariano Riccardo Marrollo che rappresenta il mondo e dove c’è scritto “L’umanità è il nostro impegno”. La strada, ornata dalle bandiere di tanti paesi, è intestata a Paul Harris, il fondatore del Rotary. Quando passate per quella strada e vedete quel monumento, pensate che rappresenta un’Associazione che con le sue attività vuole aiutare l’Umanità a raggiungere la Pace”.
LUIGI MEDEA