“La chiusura del mattatoio? Un’operazione inopportuna e di cattivo gusto che dimostra l’incapacità dell’amministrazione comunale di gestire servizi importanti per la città”. Il capogruppo della lista civica Il Nuovo Faro, Edmondo Laudazi e il consigliere regionale, Mario Olivieri censurano la decisione presa dalla giunta di dismettere la struttura di via Sant’Onofrio, uno dei dodici edifici di proprietà messi all’asta.
“Vasto, centro e riferimento di un vasto comprensorio, non può proseguire nell’operazione intrapresa di dismissione o di ridimensionamento di tutti i servizi”, sostengono i due esponenti politici, “chiudere il mattatoio sarebbe come chiudere il mercato ittico, con l’aggravante di infliggere un colpo mortale alla tradizione di allevamento di animali destinati al consumo umano, per favorire le merci che arrivano sul mercato da allevamenti esteri spesso di scadente qualità. La verità è che la chiusura del mattatoio priverebbe il territorio di un macello pubblico costringendo gli allevatori a percorrere centinaia di chilometri e quindi incentivando la macellazione abusiva ed incontrollata. Vasto non è un piccolo paese di montagna che non può reggere il servizio, considerato passivo per le casse comunali. Significa non considerare i benefici esterni attribuibili alla presenza del centro di macellazione sul territorio che riduce di molto la limitata redditività dell’impianto”.
Anna Bontempo (Il Centro)