Sono arrivate tre richieste, ma alla scadenza del termine una sola società ha presentato l’offerta: la Sapi dell’imprenditore vastese Giovanni Petroro, socio privato della Pulchra, la spa mista che si occupa del servizio di igiene urbana e della raccolta differenziata. Non ha riservato sorprese l’avviso pubblico indetto dal Comune allo scopo di verificare l’esistenza di operatori economici interessati all’acquisto dell’intera quota detenuta dall’ente. Cioè il 51% del pacchetto azionario stimato, dopo una prima perizia e successive revisioni, in 1.158mila euro.
Alla scadenza del termine (lunedì 29 ottobre) una sola offerta è stata formulata, ma anche se ce ne fossero state più di una il risultato non sarebbe stato diverso visto che spetta al socio di minoranza – che ha il 49% del pacchetto azionario – esercitare il diritto di prelazione. Nel caso specifico la Sapi di Petroro si è dichiarata disponibile all’acquisto della quota pubblica al prezzo di 1.160.000 euro, cioè 2mila euro in più rispetto al valore indicato nel bando, frutto di una prima perizia effettuata il 2 febbraio e poi soggetta a due successive revisioni.
Ieri mattina i dirigenti comunali erano particolarmente ed incomprensibilmente abbottonati, ma è stato lo stesso sindaco Francesco Menna a fornire tutti i dettagli sull’esito dell’avviso.
“Il prossimo passaggio sarà il consiglio comunale”, spiega il capo della giunta vastese, “discuteremo dell’argomento in aula affinchè vengano presi i consequenziali provvedimenti così come previsto dalla legge sulle società partecipate”.
In realtà sono mesi che si parla della vendita della quota pubblica. Durante la precedente assise civica le minoranze consiliare (primi firmatari Dina Carinci e Marco Gallo del M5S) avevano presentato una proposta di delibera, rigettata dalla maggioranza di centrosinistra, con cui chiedevano di revocare in autotutela l’avviso e di predisporne uno nuovo. In particolare le opposizioni avrebbero voluto modificare alcuni punti, escludendo categoricamente che i ricavi da filiera della raccolta differenziata venissero introitati dal gestore.
I proponenti avevano anche chiesto che, nell’attribuire il valore alla quota pubblica, si tenesse conto della prima perizia di stima della commercialista Adelina Di Pietro e non di quelle successive. La professionista campana il 2 febbraio scorso aveva attribuito alle quote il valore di 1.336.000 euro che poi è stato ridotto passando a 1.158.965 euro.
In ballo c’è un contratto quinquennale per lo spazzamento e la raccolta dei rifiuti tramite la corresponsione di un canone annuo massimo pari a 4.576.263 euro più Iva. Tra le voci incluse nel capitolato speciale c’è anche quella relativa alla gestione dell’isola ecologica e del Centro per il Riuso ancora da realizzare in località San Leonardo, all’Incoronata, dove il cantiere è fermo da almeno un lustro.
Anna Bontempo (Il Centro)