La sentenza è arrivata lunedi sera. Una doccia fredda per l’imputato. Giustizia per la parte lesa. La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato la condanna a sei anni di reclusione e 30mila euro di risarcimento danni alle parti civili , per A.D.M. anziano di Pollutri protagonista di una vicenda che sette anni fa sconvolse la tranquillità di Pollutri. Sessantasei anni lui, tredicenne lei. Uomo navigato lui, ingenua, sprovveduta e disabile lei. Poco più di una bambina. Eppure stando a quanto emerso nel corso del giudizio divenne oggetto di abusi sessuali. Le accuse sono state ribadite sia nel corso del processo di primo grado che nel corso del giudizio d’appello. A.D.M., è stato riconosciuto colpevole dalla Corte di violenza carnale ai danni dell’adolescente.
Il processo nei suoi confronti è iniziato sette anni fa. A Vasto il processo venne celebrato a porte chiuse. Altrettanta cautela è stata adottata all’Aquila. I genitori della vittima, addolorati per la brutta esperienza vissuta dalla piccola, si sono costituiti parte civile. A rappresentarli sono stati gli avvocati Fiorenzo Cieri e Vincenzo Mastrangelo.
Secondo l’accusa, approfittando dell’autorità che la bambina gli riconosceva e della fiducia che sia la piccola che i genitori riponevano in lui, l’anziano avrebbe avuto in più occasioni e in diversi luoghi rapporti completi con la disabile. Ma non è stata la vittima a raccontare quello che accadeva.
Le indagini sono partite in modo del tutto casuale. I carabinieri hanno ascoltato il chiacchiericcio di alcune persone del paese e i loro sospetti. Così, in maniera fortuita, è partita l’attività investigativa dei militari. Contestualmente alcune frasi della bambina insospettirono i genitori che, quindi, denunciarono l’accaduto ai carabinieri.
L’indagato si è sempre difeso negando le accuse e parlando di equivoci. Ma ad inchiodarlo sono state le perizie mediche. Poco importa se la ragazza fosse o meno consenziente. La legge, nei casi in cui è coinvolto un minore, non transige. Gli avvocati Fiorenzo Cieri e Vincenzo Mastrangelo lunedi sono tornati a rappresentare le ragioni e il tormento dei genitori della minore, fortemente provati dalla vicenda. La Corte ha quindi confermato la sentenza emessa nel 2016 dal Tribunale di Vasto , condannando l’imputato alle spese di giudizio, disponendo per il sessantaseienne l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento danni alla parte lesa.
L’avvocato Cieri ha preferito non commentare. Soddisfatti i genitori dell ragazzina. È probabile che il condannato, che si è sempre dichiarato innocente, ricorra in Cassazione.
Paola Calvano (Il Centro)