Da ieri le luci del Palace hotel una delle strutture più eleganti della città si sono spente definitivamente dopo 16 anni di attività. Vasto non perde solo un grande albergo. La città perde altri posti di lavoro. Negli ultimi anni sono state chiuse altre 5 strutture alberghiere : due hotel sono stati trasformati in condomini (Panoramic e Baiocco). Altri due hotel (Europa e Montecarlo) sono andati all’asta. L’albergo Palizzi è stato trasformato in una Rsa per anziani.
Dopo il commercio e l’industria anche il turismo annaspa. I fatti parlano da soli. Il settore alberghiero è sempre più in crisi. Gli operatori invocano un’inversione di rotta, un cambio di passo. I cittadini implorano con nostalgia un ritorno al passato.
“Dai dati“, afferma Remo Salvatorelli, decano degli industriali “emerge chiaramente un fatto, ovvero che l’alberghiero è sempre più soggetto alla crisi degli arrivi e che in assenza di eventi di richiamo, al di fuori della stagionalità turistica, il sistema vastese perde terreno“.
Diversi operatori ritengono che la causa principale di questo disagio vada ricercata nella “shadow economy”, il turismo degli affitti turistici in nero, un fenomeno poco contrastato a Vasto.
“Occorre“, dice Germano Di Laudo, segretario provinciale della Cgil “una formula diversa che riporti a Vasto il turismo congressuale e di cultura. Va allargata la stagionalità e il piano delle attività”.
In effetti i grandi eventi nazionali per Vasto sono solo un ricordo: Nel 1985 Vasto ospitò il congresso nazionale dei magistrati con Falcone e Borsellino, nel 2009 fu la volta del congresso nazionale di Amnesty international. IL 16 settembre 2011 Palazzo D’Avalos e gli hotel della città ospitarono la Festa nazionale dell’Italia dei valori voluta a Vasto da Antonio Di Pietro. Vasto divenne per 3 giorni la succursale del Parlamento.
“La volontà politica è importante”, dice Giuseppe La Rana, direttore di Assovasto. “Non si può fare turismo solo 40 giorni l’anno. Va rilanciato il turismo congressuale e a certi livelli. Si può puntare sul turismo religioso, culinario ed enogastronomico. Vasto non è seconda a nessuno. Occorre un indirizzo e una regia politica del rilancio”.
Dello stesso avviso Massimo Di Lorenzo, presidente degli operatori della Marina.“Occorre una formula per il rilancio e personaggi che portino a Vasto eventi nazionali”, dice Di Lorenzo.
Il consigliere comunale Davide D’Alessandro invita la politica a fare un doveroso mea culpa. “Vasto deve ringraziare madre natura e la storia per le ricchezze che ha, non certo la politica attuale”, dice il consigliere di minoranza. “Rivendicare meriti e fare commenti soddisfatti mentre la città decade ( e lo raccontano i fatti), non aiuta nessuno. Servono politici , di qualsiasi colore essi siano, che ridiano a questa città quello che merita. Servono politici che riescano a far contare ancora Vasto come accadeva un tempo in tutti i contesti“, conclude D’Alessandro.
Paola Calvano (Il Centro)