Un ricorso al Tar e una richiesta di risarcimento. Dopo la nomina del maestro Raffaele Bellafronte a direttore artistico dell’istituendo Polo culturale, gli esclusi, Leonardo Quadrini e Mihai Ungureanu, hanno dato incarico ad uno staff di avvocati per intraprendere un’azione legale. Ad annunciarlo è Ivo Menna, presidente dell’associazione culturale “Il Cineocchio” , che ogni anno organizza importanti eventi musicali, tra cui la tradizionale rassegna di via Adriatica.
“Gli avvocati sono al lavoro da alcuni giorni”, fa sapere Menna, “il maestro Leonardo Quadrini ha incaricato l’avvocato Stanislao Lucarelli di Benevento, mentre Ungureanu ha nominato l’avvocato Arnaldo Tascione del foro di Vasto. I due legali stanno esaminando la documentazione ed in particolare i punteggi attribuiti dalla Commissione tecnica presieduta da Roberto Della Vecchia che, oltre ad escludere dalla selezione il concertista romeno Ungureanu, non ha valutato correttamente i titoli del maestro Quadrini che vanta un curriculum di tutto rispetto. Oltre ai ricorsi al Tar verrà anche avviata un’azione risarcitoria”, aggiunge il presidente del Cineocchio, secondo il quale ci sono anche “delle precise responsabilità politiche”.
Non accenna quindi a placarsi la polemica sulla direzione artistica del Polo culturale, nato dalla fusione di due istituzioni cittadine: la scuola civica musicale e il Teatro Rossetti. Il compositore vastese Bellafronte è risultato vincitore dell’avviso pubblico indetto dal Comune. La Commissione tecnica gli ha attribuito un punteggio totale di 87, mentre Quadrini ha ottenuto 73,25 punti. Ungureanu, che per anni ha diretto l’Orchestra Filarmonica di Craiova, non è stato neanche ammesso al colloquio per ragioni che sarebbero da ricondurre alla documentazione presentata.
“La Commissione che ha giudicato i candidati non era, a mio giudizio, preparata adeguatamente”, aggiunge Menna, “ma soprattutto è venuta a mancare la polemica. Dopo dieci anni di gestione della scuola civica musicale e del Teatro Rossetti ci si aspettava un cambiamento e non la riproposizione di vecchie logiche”.
Anna Bontempo (Il Centro)
