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Bonifica, bagarre sul ricorso del commissario

Il Commissario del Consorzio di Bonifica Sud approva una delibera che ha per oggetto l’accoglimento di un ricorso che lui stesso ha presentato in qualità di conduttore agricolo  e si scatena la bagarre politica. Il provvedimento, firmato da Franco Amicone e con il quale si vanno a modificare le liste degli aventi diritto al voto per la nomina del futuro presidente dell’ente consortile, finisce nel mirino del consigliere regionale di Forza Italia , Mauro Febbo.

“Credo che al Consorzio di Bonifica Sud si stia rasentando l’impossibile e l’impensabile”, commenta caustico il presidente della Commissione di vigilanza, “praticamente, apprendiamo che  Amicone, mentre svolge il suo ruolo da Commissario di un ente in forte difficoltà finanziaria (ricordiamo che l’ultimo rendiconto 2017 da lui approvato ha chiuso con un disavanzo di amministrazione di circa dodici milioni di euro),  si è contemporaneamente iscritto come impresa agricola con inizio attività 1 giugno 2018. Infatti, l’agricoltore  Franco Amicone, per partecipare alle elezioni consortili, ha dovuto sottoscrivere un contratto con il quale afferma di essere coltivatore diretto ed effettuare tale attività nel comune di Sant’Eusanio del Sannio. Tutto questo per farsi eleggere presidente del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto. Sono passati due anni dalla nomina e nonostante i tanti soldi sottratti ai coltivatori e il contributo della stessa Regione (più di cinquecentomila euro), nonostante le entrate derivanti dai lotti di Chiauci finanziati (più di un milione e cinquecentomila euro), e nonostante il riaccertamento dei residui effettuati con una delibera del 28.12.2017 (residui passivi eliminati pari a tre milioni di euro) chiude con un disavanzo di circa dodici milioni di euro”.

Immediata la replica del Commissario. “E’ solo un fatto tecnico, non c’è alcuna discrezionalità, nessun conflitto di interesse e niente di forzato”, ribatte Amicone riferendosi alla delibera che accoglie il suo ricorso in qualità di conduttore agricolo, “si tratta di un atto formale a cui, in qualità di rappresentante legale dell’ente consortile, non potevo sottrarmi. E’ successo che per un refuso della società esterna che gestisce i dati informatici ero stato escluso dalle liste degli aventi diritto al voto. Ho fatto ricorso e così come previsto dallo Statuto ho firmato la delibera”.

Anna Bontempo (Il Centro)

 

 

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