“Nella lotta all’evasione fiscale il cittadino deve essere un alleato della pubblica amministrazione”. Il generale di brigata Mario Aniello, comandante regionale della Guardia di Finanza, indica la strada da seguire nel difficile percorso della legalità. Lo fa dall’alto del palco del Teatro Rossetti durante il convegno che ha preceduto l’inaugurazione dell’ufficio comunale delle entrate, un servizio innovativo – è stato sottolineato dai relatori – con al centro il cittadino.
La sede è in piazzale Histonium, nei locali ristrutturati che ospitavano il Ced. Da lì il gruppo di lavoro coordinato da Maurizio Franceschini, ex direttore dell’agenzia delle entrate di Vasto, metterà in campo tutte le azioni necessarie per stanare i “furbetti”.
Il generale Aniello ha salutato con favore l’apertura del nuovo ufficio, ma ha anche sottolineato l’importanza della sinergia tra gli enti.
“In questo percorso di legalità è indispensabile che ci sia la collaborazione di tutti gli attori istituzionali”, ha rimarcato il comandante regionale della Guardia di Finanza, che ha anche ricordato i protocolli d’intesa stipulati con l’Anci e i Comuni, lanciando una proposta: “colorare di rosso una parte di pista ciclabile per dare percezione visiva degli importi recuperati con la lotta all’evasione”.
“E’ un ufficio che dovrà occuparsi di tributi a 360°”, ha esordito il sindaco Francesco Menna, “andando ad individuare quelle sacche dove si annidano l’elusione e l’evasione. Sarà a fianco del cittadino che vuole collaborare. E’ una battaglia per le regole e la legalità. Non dobbiamo avallare la società dei furbetti, ma premiare gli onesti. Tutto quello che riusciremo a recuperare servirà a non aumentare le tasse e a reinvestire nei servizi a favore della collettività”.
Per l’assessore ai tributi Gabriele Barisano “l’apertura dell’ufficio è solo un primo step di un progetto più ambizioso. Ci siamo resi conto che all’interno dell’ente c’era bisogno di una regia. Abbiamo individuato questo percorso che servirà anche a semplificare le procedure per i versamenti”.
Tra i relatori anche il procuratore capo Giampietro Di Florio. “L’onestà non ha bisogno di premi”, commenta il magistrato, “al contrario è la disonestà che deve essere punita, ma la prospettiva del condono o pace fiscale và in tutt’altra direzione”. Il procuratore ha anche parlato di corruzione, di conflitto di interesse e ha lanciato l’idea di un protocollo per la legalità “per trovare degli strumenti che rendano agevole il contatto con le istituzioni”.
Le conclusioni sono state affidate ad Andrea Ferri, responsabile nazionale Anci per la finanza locale e a Tommaso Miele, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti Abruzzo.
Anna Bontempo (Il Centro)