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Aiuti a 400 famiglie, in aumento quelle vastesi

In città aumentano i poveri e non sono stranieri. Fra le cause dell’allarme sociale c’è l’emorragia di posti di lavoro, ma anche la crisi che colpisce i nuclei familiari e sbagliate scelte di vita. Rispetto al 2017 le famiglie che hanno bisogno di aiuto sono raddoppiate. Più di 400 hanno avuto il coraggio di chiedere un sussidio al Comune. Molte altre tacciono per vergogna. Ogni giorno la Caritas prepara una sessantina di pasti caldi, ma anche cestini da far recapitare a domicilio a famiglie indigenti con bimbi piccoli. Le richieste di un pasto caldo sono centinaia.

C’è chi perde tutto al gioco, chi entra nel tunnel dell’alcool, chi non riesce ad arrivare a fine mese perché la pensione non è sufficiente a comprare le medicine. La Chiesa cerca di dare il proprio aiuto. Lo fa con un esercito di volontari. Anche il Comune cerca di fare la sua parte. Il Comune cerca di aiutare come può chi è in difficoltà” , dice il sindaco Francesco Menna.  “Lo fa con sussidi ordinari e straordinari , case popolari e collaborando per il ritiro dei generi di prima necessità all’Emporio della solidarietà nel quartiere San Paolo gestito dalla parrocchia diretta da don Gianni Sciorra. Anche la Caritas fa tanto. Il Comune ogni anno spende 800mila euro per i sussidi. Le famiglie povere possono accedere all’Emporio della solidarietà mostrando i documenti. Tutte le parrocchie di Vasto fanno davvero tanto”, assicura Menna.

Le parrocchie e la Caritas sono impegnate sempre di più ad aiutare i meno fortunati. «Rispetto a qualche anno fa è diminuito il numero di stranieri che chiede aiuto ma è purtroppo cresciuto il numero di vastesi o comunque locali», conferma una religiosa che lavora alla mensa della Caritas seguita dal parroco della cattedrale di San Giuseppe, don Gianfranco Travaglini.

E c’è chi arriva a rubare per fame o per motivi di salute. Sono sempre di più le persone “perbene” che rubano medicine e alimenti. E c’è anche chi apre la scatola delle merendine e ne porta via qualcuna o chi, avendo assoluta necessità di un sapone ma non avendo i soldi per acquistare il prodotto, lo porta via senza passare dalla cassa. Nei supermercati aumenta la sorveglianza. Non più solo telecamere ma personale incaricato di sorprendere il finto cliente mentre sfila da una scatola le scarpe nuove e le indossa gettando quelle bucate in un cassonetto. Non sempre basta.

Certo il problema non è di facile soluzione. Anzi, gli esperti temono che il fenomeno sia destinato a crescere. Sono sempre più i volontari in azione per aiutare le vittime della crisi e le famiglie in difficoltà. Anche gli istituti e le case famiglia sono in difficoltà. I Servizi sociali del Comune, nonostante i tagli dello Stato, cercano di aiutare il più possibile le situazioni si indigenza. Gli alloggi popolari sono, tuttavia, insufficienti.”Il 24 novembre sarà presentata la nuova graduatoria”, dice il sindaco Menna.

Paola Calvano (Il Centro)

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