Era stato rinviato a giudizio per abuso in atti d’ufficio, ma il tribunale lo ha assolto “per non aver commesso il fatto”, nonostante la richiesta di condanna avanzata dal Comune che nel procedimento si è costituito parte civile. Ha avuto questo epilogo il processo a carico di un tecnico comunale, l’architetto Giuliano Fariello, rinviato a giudizio per aver svolto contemporaneamente il doppio ruolo di responsabile del procedimento e quello di collaudatore per la stessa pratica edilizia, senza l’autorizzazione dell’ente di appartenenza, cioè il comune di Vasto.
La vicenda giudiziaria non è altro che un’appendice di quella relativa al complesso residenziale “Il Giardino”: 36 appartamenti realizzati a Vasto Marina su un terreno destinato a campeggio acquistato nel 2007 dalla ditta Edilsette mare Sas di Nicola Natale e Giovanni Cirotti e che si è conclusa nei mesi scorsi con l’assoluzione delle persone rimaste coinvolte (fra cui due dirigenti comunali) per una presunta lottizzazione abusiva.
Stesso epilogo per il procedimento penale a carico di Fariello che, difeso dagli avvocati Giuseppe Gileno e Vittorio Emanuele Russo, è riuscito a convincere il collegio giudicante presieduto da Bruno Giangiacomo e composto da Prisca Picalarga e Rosanna Buri.
Anche il pubblico ministero, rappresentato da Gabriella De Lucia, ha chiesto l’assoluzione del tecnico comunale sul presupposto che il “fatto non costituisce reato”, mentre l’avvocato Nicolino Zaccaria, che rappresentava il Comune, ha invocato la condanna del dipendente.
Anna Bontempo (Il Centro)