Due mesi per la redazione del progetto esecutivo da parte della ditta vincitrice della gara e 450 giorni per l’esecuzione degli interventi. Seguiranno questa tempistica i lavori per il raddoppio del depuratore di Punta Penna, il cui obiettivo è quello di potenziare l’impianto a servizio della omonima zona industriale, passando da 32.500 abitanti equivalenti (cioè cittadini reali e attività industriali), a circa 65mila.
L’appalto, indetto dall’Arap (Agenzia regionale per le attività produttive, nata dalle ceneri degli ex Consorzi Industriali abruzzesi), che ha subito una lunga battuta d’arresto, ora è in fase di aggiudicazione. L’importo dei lavori è di 4,5 milioni di euro. La ditta che ha presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa è la Faver di Bari, che ha praticato un ribasso del 24% sull’importo a base d’asta, spuntandola sulle altre dieci società concorrenti.
“Per il momento si tratta di una aggiudicazione provvisoria”, spiegano all’Arap, “siamo nella fase della verifica della congruità e abbiamo bisogno di una quindicina di giorni per ultimare il controllo delle proposte tecniche. Trattandosi di un appalto integrato la ditta che risulterà vincitrice dovrà redigere il progetto esecutivo in sessanta giorni , mentre avrà a disposizione 450 giorni per l’esecuzione delle opere”.
La graduatoria è stata stilata da una Commissione interna che, dopo aver analizzato la documentazione delle imprese partecipanti, ha attribuito i vari punteggi agli elaborati progettuali. Certo è che si parla da anni del raddoppio del depuratore di Punta Penna, un’opera davvero strategica per il territorio, a servizio non solo dell’agglomerato industriale di Punta Penna, ma anche della città che in estate vede triplicare la popolazione per le presenze turistiche.
Il progetto prevede la realizzazione di un duplicato offset dell’impianto esistente, attivo fin dal 1989 e gestito fino a qualche anno fa dal Coniv, società che faceva capo all’ex Consorzio Industriale di Vasto. Il raddoppio dell’attuale depuratore consentirà di servire un’utenza fino a 65 mila cittadini equivalenti, risolvendo i problemi che si verificano durante la stagione estiva a causa del sottodimensionamento dell’impianto e che sono riconducibili ad una insufficiente depurazione degli scarichi.
La gara per l’affidamento dei lavori, finanziati con fondi del Masterplan, ha subito alcune battute d’arresto a causa delle solite lungaggini burocratiche. Se i lavori fossero iniziati due anni fa, con ogni probabilità sarebbero già stati ultimati.
Anna Bontempo (Il Centro)