Fake marriage: riprende questa mattina davanti ai giudici del Tribunale di Vasto il processo a 19 imputati accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso finti matrimoni e permanenza illegale di stranieri sul territorio nazionale. La vicenda scoppiò a febbraio 2016 e insieme a 5 arresti la procura denunciò anche 23 persone. Matrimoni all’apparenza regolari venivano celebrati a Santo Domingo con tutti i crismi dell’ufficialità.
Le spose una volta arrivate in Italia, lasciavano però i mariti ai quali veniva pagato il viaggio. I matrimoni servivano a far ottenere alle donne caraibiche la cittadinanza italiana. Secondo l’accusa, c’erano due donne, madre e figlia di Santo Domingo, che avrebbero reclutato le finte spose. Amici italiani sarebbero stati il punto di riferimento sul territorio. L’operazione fu condotta dai carabinieri di Vasto e delle stazioni di Roccaspinalveti e San Buono.
Ai militari non sfuggirono particolari e comportamenti discutibili. Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Gabriella De Lucia confermarono i sospetti. Lo scopo dell’organizzazione, secondo la procura, era far ottenere permessi di soggiorno. I matrimoni non sarebbero mai stati consumati.
Paola Calvano (Il Centro)