E’ stato ritrovato dai carabinieri della stazione di Fresagrandinaria il bancomat della Bcc rubato all’alba di martedi dal centro commerciale Insieme. La cassetta metallica sventrata è stata gettata dalla gang fra la vegetazione di contrada Ponti alla periferia di Dogliola. La scatola di metallo è stata recuperata ed affidata alla Scientifica così come gli attrezzi utilizzati dalla gang e lasciati sul pavimento del centro commerciale. La banda ha agito come fosse a casa. I tre scassinatori (e si presume altri tre complici che li attendevano vicino alla Trignina) si sono mossi in tutta tranquillità riuscendo a manomettere il sistema d’allarme. Sono rimasti all’interno della struttura almeno un’ora prima di allontanarsi con due auto, una Land Rover Defender rubata a Fossacesia il primo dicembre e una Chevrolet Captiva rubata ad un commerciante di San Salvo.
Il bancomat lo hanno portato al traino. Un percorso di oltre due chilometri ripreso dalle telecamere. Le immagini della videosorveglianza insieme alle impronte digitali lasciate sulle auto usate per il colpo, potrebbero essere di grande aiuto ai carabinieri decisi a identificare la gang. I rapinatori sono arrivati forse da località diverse. Le due auto utilizzate dalla banda sono state rubate come detto a San Salvo e Fossacesia. Con una terza auto la gang ha raggiunto la Trignina abbandonando poi il bancomat a Dogliola.
IMPRONTE SULLE AUTO. La scientifica è alla ricerca di impronte sulle auto abbandonate. Se fossero trovate tracce papillari, potrebbero rivelarsi molto utili. Attraverso i confronti dattiloscopici si potrebbe arrivare ad una comparazione nel casellario di identità dell’Afis. I testimoni mancano ma la tecnologia potrebbe aiutare i carabinieri. Se individuate infatti le impronte, ripulendo le immagini con il laser, potrebbero rivelare tracce corrispondenti a qualche personaggio con precedenti penali.
UNA BANDA ESPERTA. La banda ha studiato per giorni il centro commerciale. I basisti potrebbero abitare in zona. Il fatto che non sia scattato nessun impianto d’allarme nè quando è stato divelto il cancello di metallo del centro commerciale, nè quando è stata sradicato il bancomat fa ipotizzare che i rapinatori sapessero come manomettere il sistema di allarme che è centralizzato. Forse lo hanno fatto prima della chiusura del centro commerciale. Alle 4 sono tornati sul posto e senza esitazione hanno usato un suv come ariete. Poi hanno sradicato il bancomat e lo hanno agganciato ad un’altra vettura. Un lavoro lungo e minuzioso. E’ evidente che si tratta di una banda specializzata che conosceva perfettamente Piana Sant’Angelo e le stradine vicino ai capannoni industriali.
IL FILMATO. Il colpo al bancomat e la fuga sono stati ripresi non solo dalle telecamere del centro commerciale ma anche dagli obiettivi accesi da diversi privati a protezione delle loro case. Una fuga durata due chilometri a che conferma la perfetta conoscenza del dedalo di stradine.
Paola Calvano (Il Centro)